di Eleonora Tomassi
Martedì 18 aprile, alla sede del CNEL, il Ministro per le Riforme Istituzionali Casellati ha tenuto una lectio magistralis sui temi: “Riforme, Democrazia e Sviluppo economico”.
Con un discorso durato non più di 30’ minuti, ha analizzato i tre macro temi, evidenziandone l’essenziale legame intrinseco che descrive una macchina per definizione perfetta, ma per uso – improprio del sistema politico Italiano- tutt’altro che tale.
Ha subito delineato la necessità di una Costituzione che sia aggiornata, moderna e di conseguenza riformata. Un’esigenza che, come ha tenuto la Senatrice a sottolineare, è di natura propria del testo costituzionale, nato e pensato dai padri costituenti quale ‘testo dinamico’ e mai statico. Una criticità che oggi è infatti indice e causa della debolezza evidente di un sistema politico ormai obsoleto, che con un susseguirsi di 66 governi in 75 anni si identifica in un contesto di fragilità di esecutivi eclatante. Un disallineamento di macro temi che non ha fatto altro che provocare nel tempo un crescente susseguirsi di conseguenze negative, oggi culminate in un’assenza macroscopica di fiducia tra governati e governanti con un verificarsi di percentuali di astensionismo da record, e un recesso in termini di sviluppo economico drammatico, causato dal mancato sistema di aiuti e sostegno alle imprese. Queste ultime, ridotte a sempre maggiori difficoltà, sono state tra le prime vittime a soffrirne in termini di recessione economica, poi ripercossa nelle tasche delle Stato, oggi sempre più vuote e in condizioni di sempre maggiori criticità.
È fondamentale quindi, per il Ministro Casellati, una riforma costituzionale che, come ha più volte espresso Il Premier Meloni, trasformi la democrazia da “interloquente” a “decidente”, che porti ad una credibilità ed un rafforzamento maggiori del sistema politico italiano, che avvicini e curi il rapporto tra la comunità nazionale e i rappresentati tramite elezioni dirette, e si impegni al fine di ottenere una semplificazione normativa effettiva e tangibile.
Partendo proprio da quest’ultima si riuscirebbe a combattere quell’ipertrofia legislativa e burocratica, ormai simbolo e “cancro” del paese, sostituendola con: certezza del diritto, fiducia tra Stato e cittadini, coinvolgimento maggiore delle imprese e miglioramento insieme quantitativo e qualitativo dell’applicazione della legge.
Il Ministro Casellati in un excursus storico e generale delle dinamiche politiche e governative del Paese, iniziato con l’analisi degli aspetti da riformare e proseguito con la definizione delle loro risoluzioni – tra le quali primi accenni a lavori e messe in atto di codici nuovi da parte del Ministero di cui è presidente – ha voluto soffermarsi sull’evidenza di un panorama politico europeo, ricco di sistemi più aggiornati a base Semi Presidenziale, per sottolineare la necessità manifesta dell’Italia di una riforma che conduca il paese ad un sistema alla pari Presidenziale e/o Semi Presidenziale. Con l’invito ad una collaborazione non soltanto da parte della maggioranza parlamentare, bensì anche della sua opposizione, ha espresso il desiderio e soprattutto ribadito il dovere, in quanto governanti, di garantire una democrazia più forte, stabile e al passo con i tempi, promuovendo e realizzando tali riforme.