Un pò come la costituzione, c’è una legge di bilancio formale e una legge di bilancio materiale. Ovvero, esiste un testo scritto che sarà sottoposto all’esame parlamentare e già esiste anche un testo che uscirà dall’esame e dalla trattativa in corso tra Governo e UE. Si perchè l’innalzamento, addirittura a 60 euro, della soglia di tolleranza entro la quale gli esercenti possono rifiutare i pagamenti elettronici non è piaciuta fino in fondo al legislatore europeo, anche perchè pagamenti elettronici e digitale fanno parte di un pilastro fondamentale del PNRR. La questione è sostanziale e non si tratta solo di un “semplice” dibattito ma da questo dipende anche la devoluzione al nostro Paese della seconda tranche di finanziamenti, per un ammontare di 21 miliardi di euro (oltre metà dell’attuale legge di bilancio).
Nel frattempo, proprio da ambienti UE, ieri ha fatto sentire la propria voce l’ex Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, il quale ha speso parole importanti a favore dei pagamenti elettronici affermando che sono in grado di generare un gettito iva supplementare di circa 11 miliardi di euro. In sostanza, anche come esternato in ambito comunitario nei giorni scorsi, l’UE non prende ancora una posizione rigida nei confronti delle decisioni del nostro esecutivo ma sta di fatto che la loro posizione appare piuttosto chiara.