I prossimi 19 e 20 ottobre, a Fort Lauderdale, in Florida, avrà luogo la settima edizione del Fitce, il Florida International Trade and Culture Expo, un rilevante evento a carattere internazionale al quale parteciperanno oltre 2000 tra imprese ed espositori locali ed internazionali. La Fitce sarà una vera e propria “esposizione universale” nel corso della quale le imprese avranno anche la possibile di entrare direttamente in contatto con numerosi rappresentanti governativi di spicco ed esperti del settore dell’export.
In rappresentanza dell’Italia, sarà coinvolta la M.Ro Business Cooperation & Innovation Center, importante società di internazionalizzazione e consulenza all’export attiva in particolare negli Stati Uniti e nell’area Commonwealth. La M.Ro è presieduta dall’imprenditrice Romina Nicoletti, e alla Fitc avrà tra l’altro l’onore di accompagnare la stilista italiana Anna Fendi, la quale presenterà all’Expo dei prodotti di eccellenza del Made in Italy.
In previsione di tale evento, Arena Digitale ospita sulle sue pagine la dottoressa Nicoletti, che proprio tramite la M.Ro avrà un ruolo di primo piano nell’ambito della Fitce.
Dottoressa, per prima cosa, ci illustrerebbe di cosa di occupa la M.Ro, come si articolano i rami corporate e public affairs e in quali ambiti siete attualmente impegnati?
M.Ro Public Affairs supporta le Istituzioni ad adottare una gestione efficiente dei processi interni per raggiungere i loro obiettivi. A questo proposito, collaboriamo con le Istituzioni per sviluppare politiche di innovazione efficienti e sostenibili. In questo clima di forte competitività, le competenze in outsourcing anche per la PA sono sempre più determinati per raggiungere le linee programmatiche stabilite.
In ambito corporate, tre parole riassumono le nostre specializzazioni: internazionalizzazione, comunicazione digitale ed innovazione.
M.Ro implementa l’adozione di strategie innovative e piani commerciali che consentono alle piccole e medie imprese e alle grandi di espandersi geograficamente e quindi competere a livello internazionale.
Nello specifico, noi facilitiamo la penetrazione delle PMI nei mercati esteri, le aiutiamo a definire la loro strategia di ingresso, la destinazione e la scala di internazionalizzazione. Mettiamo quindi a disposizione delle aziende dei Temporary Export Manager senior con specializzazione per aree geografiche.
Come brevemente illustrato in fase di presentazione, la Fitce è come una grande esposizione universale alla quale accorreranno rappresentanti da tutto il mondo. Ci spiegherebbe meglio di che si tratta e come è coinvolta la M.Ro?
E’ un onore per me essere stata nominata l’Ambasciatore e Collaboratore del FITCE per l’Italia della 7ma edizione della Florida Trade and Cultural Expo in collaborazione con la Broward County. Il FITCE è una fiera governativa e non privata nata con l’intento di rafforzare i rapporti commerciali inizialmente verso l’area caraibica e sudamericana e ora, pensi, invece partecipano 60 Nazioni.
Cosa differenzia la Fitce dalle altre fiere internazionali, del turismo, del commercio o della cultura?
La differenza è che voluta dalla Broward County Government che, come saprà, è una delle 4 Contee della Florida. Non direi che si differenzia ma la partecipazione è integrabile a percorsi di altre fiere internazionali nel mondo.
Come conseguenza dell’attuale situazione di guerre e pandemie, il mercato americano è diventato ancora più interessante per lo sviluppo commerciale. E mi lasci dire anche quello più stabile in assoluto a livello internazionale.
Il FITCE è un’expo multisettoriale, per le aziende italiane si offre la possibilità di presentare i propri prodotti e servizi ad un vasto pubblico di buyer internazionali privati ed istituzionali.
Dottoressa Nicoletti, in Italia la Florida è uno Stato americano spesso conosciuto più come meta turistica che come meta per sviluppare importanti relazioni commerciali ed imprenditoriali, perché, invece, rappresenta una strategica porta d’ingresso per le imprese italiane, soprattutto se legate ai temi della sostenibilità?
C’è stato un grande incremento e variazione del profilo della popolazione negli ultimi due anni dovute alle facilitazioni fiscali applicate dello Stato della Florida che ha visto la migrazione di aziende dalla Silicon Valley e da NYC e quindi di intere comunità. Sta diventando una degli Stati americani più competitivi in USA dove implementare realtà industriali e commerciali.
Per facilitare l’ingresso in questo mercato, ci sono anche delle agevolazioni per le imprese che investono in settori ad alto impatto tecnologico?
La Florida è un particolare e privilegiato punto d’ingresso per le imprese italiane innovative e legate alla sostenibilità economica, ambientale e dei processi produttivi. D’altronde, i progetti imprenditoriali in settori “ad alto impatto tecnologico”, che creino in Florida almeno cento nuovi posti di lavoro, hanno diritto a un credito nei confronti della “excise tax” sugli investimenti effettuati. Questa agevolazione riguarda in particolare i settori dell’aviazione, delle attività aerospaziali o automobilistiche e le tecnologie informatiche, senza dimenticare le grandi opportunità provenienti dalle “Enterprise Zones” che offrono numerose agevolazioni per le iniziative imprenditoriali e per l’espansione delle piccole e medie imprese.
Attualmente, in Florida sono 31 le Enterprise Zones situate sia all’interno di terreni agricoli che in aree urbane e la regione rappresenta uno dei più importanti driver di crescita per l’economia Usa, grazie a un business climate e un business environment tra i più dinamici e pro-attivi rispetto agli altri stati Usa. Tutto ciò è favorito anche da una forte e spiccata attitudine pro-business, da costi estremamente competitivi rispetto ad altri stati, da una workforce particolarmente qualificata e specializzata, da infrastrutture aeroportuali, portuali e stradali di primaria eccellenza che garantiscono la connettività e la logistica a livello globale e da una robusta economia che attira le aziende internazionali con una capacità e un ruolo sempre più significativo nel progress dell’economia dei prossimi decenni, anche per la diffusione dei prodotti di qualità legati all’agroalimentare biologico.
Perché questa è un’opportunità irripetibile per le imprese italiane, soprattutto nel rapporto con gli appaltatori istituzionali?
Questa è la prima missione commerciale, ma già stiamo pensando al prossimo anno. C’e da sottolineare che In USA i Comuni, gli Stati federati, Lo Stato compra direttamente da fornitori privati senza gare di appalto.
La M.Ro in collaborazione con la Broward County può attivare l’iter di certificazione per le aziende italiane per vendere ai buyer governativi.Una azienda italiana dopo un anno di presenza in Usa può essere certificarla per ottenere i requisiti per diventare fornitori pubblici.
Ci dice in breve se ci sono differenze nell’ambito delle commesse pubbliche tra Italia e Stati Uniti e se si quali?
Gli acquisti, come ho detto, sono per licitazione privata e le Pubbliche Amministrazioni e il Governo sono regolari nei pagamenti. Anche nel privato in USA c’è un serio rispetto delle scadenze dei pagamenti. Il fornitore tende a chiudere pendenze economiche prima della scadenza in fattura perché il record track aziendale positivo è fondamentale per poter accedere al credito.
A conclusione di questo grande evento, quali saranno i progetti futuri per la M.Ro e come coinvolgeranno le imprese italiane che intendono approcciarsi ai mercati esteri e, in particolare, a quello statunitense?
Questa è una prima edizione e abbiamo attivato collaborazioni in loco con professionisti privati e Istituzioni al fine di garantire e facilitare l’accesso delle aziende italiane al mercato americano senza la perdita di tempo e denaro. L’internazionalizzazione è un processo serio e deve essere strutturato, non si può improvvisare