Il tessuto economico dell’Italia è fatto soprattutto da medie e piccole imprese, in maniera anche più accentuata rispetto ad altri Paesi europei. L’aspetto positivo è che queste aziende, nonostante i loro limiti dimensionali, sono spesso attive su scala internazionale, con importanti quote di fatturato derivanti dalle attività nei mercati esteri. Ma fare business oltre confine significa anche, inevitabilmente, rapportarsi con banche e circuiti finanziari di stampo internazionale. Il più importante dei quali, come peraltro emerso in maniera evidente nella recente crisi russo-ucraina, è rappresentato dalla rete SWIFT – Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – il principale sistema di interscambio utilizzato dalle banche per effettuare pagamenti transfrontalieri rapidi e sicuri. Una possibilità, quella dell’accesso alla rete SWIFT, che non deve essere certo data per scontata: si tratta di una rete nata in origine per i soli istituti di credito e che soltanto in un secondo momento è stata aperta alle corporate, che per avervi accesso devono comunque possedere caratteristiche e requisiti tecnologici di un certo tipo (ad esempio in un’ottica di sicurezza), non certo pensati per le piccole imprese. Un problema che può essere risolto grazie alla partnership tra le due realtà, che prevede innanzitutto l’integrazione via cloud del Swift Service Bureau di TAS con i software di Piteco, dando vita a una piattaforma in grado di fornire l’accesso alla rete SWIFT in modalità as a service, attraverso l’utilizzo del Cloud Piteco. Da un punto di vista tecnologico, la soluzione messa a punto dalla partnership opera in una logica di semplicità, sfruttando i punti di forza delle due realtà. TAS ha da sempre un fortissimo posizionamento sui pagamenti, la tesoreria e la connettività bancaria, mentre Piteco ha un radicamento altrettanto forte in ambito corporate. “Piteco e TAS possono essere visti come dei gemelli diversi: abbiamo un posizionamento simile ma differente: noi guardiamo in prima battuta al mondo bancario, mentre loro invece alle aziende. Si tratta di due mondi che devono necessariamente dialogare, Swift è un primo passo che abbiamo fatto in tal senso, in maniera quasi naturale. Ora quello che stiamo facendo è guardare come, con lo stesso approccio, si possa portare avanti una migliore offerta per il corporate banking”, evidenzia Mendia. “L’obiettivo di questa collaborazione è andare avanti anche su altri tavoli per comprendere come possano essere sviluppati ulteriori temi, sempre con l’obiettivo di migliorare servizi e comunicazione tra aziende e mondo bancario”, conclude Virenti.
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