Nel maggio 2025, Temu ha registrato una drastica diminuzione del 58% degli utenti giornalieri negli Stati Uniti, subito dopo che, all’inizio dello scorso mese, è stata revocata l’esenzione doganale “de minimis” per le merci importate dalla Cina. Prima di questa modifica, pacchi con un valore inferiore a ottocento dollari potevano entrare negli Usa senza pagare dazi, permettendo a Temu di vendere prodotti a prezzi bassi spedendo direttamente dalla Cina.
Con la fine di questa esenzione, tutti i pacchi sono soggetti a dazi, rendendo più costosi i prodotti e facendo crollare l’uso della piattaforma. Secondo dati di Sensor Tower e analisi di Bain & Company, Temu ha subito un brusco calo sia nelle vendite sia nel numero di nuovi clienti, come si legge su pymnts.com.
Per rispondere a questa situazione, Temu ha riorganizzato la sua logistica chiedendo ai fornitori di spedire grandi quantità direttamente a magazzini negli Usa, adottando una strategia chiamata “semi-custodia”, dove gestisce solo la piattaforma online. Questa mossa ha però portato a un aumento dei prezzi.
Attualmente, più di un terzo dei prodotti venduti da Temu negli Usa provengono da scorte locali. L’azienda ha anche incrementato i prezzi e puntato a espandersi in mercati diversi dagli Stati Uniti. Inoltre, ad aprile ha ridotto drasticamente la pubblicità a pagamento, con un calo dell’80% nel traffico di ricerca, fattore che ha ridotto ulteriormente i clienti.
Nei giorni scorsi, la società madre PDD Holdings ha annunciato un calo del 38% degli utili nel primo trimestre rispetto all’anno precedente. Il presidente e co-ceo Lei Chen ha dichiarato che le nuove tariffe hanno gravemente complicato la situazione per i venditori, i quali faticano ad adattarsi rapidamente.