“A Bruxelles si respira un nuovo clima, questo è indubbio. Ma è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”. Così Luca Brondelli di Brondello, vicepresidente di Confagricoltura, intervenuto al Parlamento Europeo durante la conferenza – Facing the Future Together: A Common Agenda for Southern Agriculture and Rural Development”.
Brondelli, relatore del panel dedicato alle associazioni agricole, ha ricordato gli sforzi fatti dal settore primario negli ultimi anni per affrontare le diverse crisi provocate, prima dalla pandemia da Covid-19, e poi dalle guerre ancora in corso. “Non è possibile affermare che l’agricoltura è strategica, e allo stesso tempo non intervenire sull’eccessiva burocrazia delle procedure e sulla scarsità di risorse previste nella Politica Agricola Comune”.
Il vicepresidente della più antica associazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli italiani ha ribadito la richiesta di “affiancare agli attuali due Pilastri della PAC dedicati ai pagamenti diretti un terzo Pilastro per ristorare le aziende colpite dalle sempre più frequenti calamità naturali”. Non solo. “Nella definizione del budget della prossima Politica agricola – ha proseguito Brondelli – bisognerà tenere conto dell’andamento dell’inflazione e dei prezzi delle materie prime sempre più alti. Una PAC forte è un bene non solo per i nostri agricoltori ma per tutta l’Europa”.
Altro tema caldo affrontato da Luca Brondelli di Brondello è stato quello dell’accordo di libero scambio con il Mercosur in attesa della ratifica definitiva da parte dei membri dell’Unione. “È ormai assodato che l’intesa con i Paesi del Sud America, così come scritta, andrà a colpire alcuni comparti agricoli molto importanti non solo per l’Italia, come l’avicolo e la risicoltura”.
La necessaria modifica dell’accordo è, però, possibile soltanto “affrontando seriamente il tema della reciprocità – ha aggiunto il vicepresidente di Confagricoltura –. Le nostre imprese sono pronte a competere sul mercato, ma ad armi pari con quelle dei Paesi Terzi”.
A riprova dell’impegno del settore primario sul fronte della sostenibilità, Brondelli ha ricordato gli ultimi dati Eurostat sull’uso di prodotti fitosanitari “oggi ai minimi dal 2021”.
“Mentre noi siamo impegnati ad orientare i nostri processi produttivi verso una sostenibilità ambientale, fuori dall’Ue si seguono spesso regole diverse. Il nostro settore ha bisogno di una sostenibilità che sia anche economica”, ha concluso l’esponente di Confagricoltura.