Secondo un recente rapporto pubblicato nei giorni scorsi da Seeking Alpha, cresce l’apprensione tra gli azionisti di Apple e Google per l’ascesa della ricerca basata sull’intelligenza artificiale (IA), che sta rapidamente guadagnando terreno rispetto ai tradizionali motori di ricerca.
Il calo dell’8% delle azioni di Alphabet (la holding di Google) della scorsa settimana è stato innescato da una rivelazione fatta da Eddy Cue, vicepresidente senior dei servizi di Apple, durante una testimonianza nell’ambito di un processo antitrust intentato dal Dipartimento di Giustizia contro Google. Cue ha rivelato che, per la prima volta, il numero di ricerche effettuate tramite il motore di Google in Safari ha subito un calo, attribuendo questo trend all’emergere di strumenti basati su IA come ChatGPT, come riporta pymnts.com.
Cue ha, inoltre, affermato che Apple sta considerando l’integrazione nel proprio browser di motori alternativi alimentati dall’intelligenza artificiale, come Perplexity, rompendo così il predominio di Google, finora garantito da un accordo pluriennale di condivisione dei ricavi tra le due società.
La riduzione del traffico su Google potrebbe rappresentare una perdita considerevole per entrambe le aziende. Basti pensare che, solo nel 2022, Apple ha incassato circa venti miliardi di dollari grazie a questo accordo. Dopo le dichiarazioni di Cue, la capitalizzazione di mercato di Google ha subito una contrazione di quasi 150 miliardi di dollari, mentre le azioni Apple hanno registrato una flessione dell’1%.
Secondo gli analisti citati nel rapporto, la crescente diffusione della ricerca basata su IA è destinata a rappresentare una seria minaccia per il modello di business di entrambe le aziende. Dilantha De Silva ha osservato che, sebbene non tutti i consumatori considerino ancora essenziali le funzioni IA, la domanda sta rapidamente aumentando, e Apple dovrà adeguarsi per restare competitiva.
Un altro analista, Nexus Research, ha sottolineato che l’attività principale di Google — ossia la sua piattaforma di ricerca — potrebbe essere seriamente compromessa. Sebbene Alphabet stia cercando di integrare il suo assistente Gemini con Siri, Apple sta anche valutando collaborazioni con altri attori emergenti dell’IA, il che potrebbe mettere fine al ruolo privilegiato di Google come motore di ricerca predefinito su iPhone.
Nel frattempo, OpenAI rafforza la sua presenza nel mercato consumer: ha infatti reclutato Fidji Simo, CEO di Instacart, per guidare la propria divisione dedicata alle applicazioni, una mossa che dimostra l’ambizione dell’azienda di espandersi oltre lo sviluppo di modelli IA. Secondo Julia Huang di Vesey Ventures, questa operazione evidenzia l’intenzione di OpenAI di costruire una vera e propria piattaforma consumer, sfruttando l’esperienza di Simo nel collegare aziende e utenti finali.
Huang ha anche aggiunto che Google si trova già ad affrontare sfide significative nel settore della ricerca, poiché sempre più utenti scelgono di rivolgersi direttamente ai chatbot IA per ottenere risposte. A suo avviso, questo cambiamento potrebbe ridefinire l’intero processo di ricerca e di interazione online.