Boeing ha siglato un’importante operazione finanziaria: il colosso dell’aerospazio ha infatti venduto una quota della sua unità Digital Aviation Solutions al fondo di private equity Thoma Bravo, specializzato nel settore software, per una cifra di circa dieci miliardi di dollari in contanti. La cessione rientra in un piano più ampio con cui l’azienda americana punta a rifocalizzarsi sulle sue attività principali e a consolidare la propria situazione finanziaria. La transazione, che include brand strategici come Jeppesen, ForeFlight, AerData e OzRunways, dovrebbe concludersi entro la fine del 2025, subordinatamente all’approvazione da parte delle autorità regolatorie. Nonostante l’operazione, Boeing conserverà comunque il controllo delle capacità digitali considerate essenziali per la gestione tecnica degli aeromobili, in particolare quelle legate a manutenzione, diagnostica e riparazioni nel settore sia civile che militare.
I brand ceduti hanno un ruolo rilevante nel panorama dell’aviazione digitale:
- Jeppesen è un punto di riferimento globale nella produzione di mappe e soluzioni per la pianificazione del volo
- ForeFlight offre un’applicazione all’avanguardia che aiuta piloti e compagnie aeree a ottimizzare i voli, monitorare il meteo e gestire le operazioni in tempo reale
- AerData fornisce strumenti digitali dedicati alla gestione del leasing e della manutenzione degli aerei
- OzRunways, attiva soprattutto in Australia, supporta la pianificazione e la navigazione dei voli con software dedicato ai piloti
Nel frattempo, Boeing ha annunciato di essere pronta a richiedere alla Federal Aviation Administration (FAA) il via libera per aumentare la produzione mensile dei suoi jet più richiesti, i 737 Max, portandola a 42 unità già entro la fine del 2025. Il miglioramento nella consegna degli aerei e la riduzione delle perdite operative stanno infatti permettendo all’azienda di guardare con più fiducia al futuro, come si legge su lagenziadiviaggimag.it.
Tuttavia, il 2024 è stato un anno particolarmente difficile per Boeing: a seguito di gravi problemi di qualità – tra cui l’incidente su un volo Alaska all’inizio dell’anno – e di un lungo sciopero che ha paralizzato due impianti produttivi per oltre 50 giorni, il gruppo ha dovuto affrontare un drastico calo della liquidità. Per rispondere alla crisi, nel quarto trimestre è stato lanciato un robusto aumento di capitale da 24 miliardi di dollari e si è fatto ricorso a una nuova linea di credito da 10 miliardi.
La vendita a Thoma Bravo rappresenta quindi un passo strategico per rimettere ordine nei conti e affrontare con maggiore solidità le sfide future, inclusa quella rappresentata dalla crescente pressione geopolitica, in particolare nello scontro commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina.