JPMorgan Chase ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un utile netto di 14,6 miliardi di dollari, segnando un incremento del 9%, e un fatturato netto di 46 miliardi di dollari, in aumento dell’8%. Il margine di interesse netto è stato pari a 23,4 miliardi di dollari, con un incremento dell’1%, mentre il fatturato derivante da commissioni non legate agli interessi ha raggiunto i 22,6 miliardi di dollari, con un aumento del 17%. Tuttavia, il margine di interesse netto, esclusi i mercati, ha registrato una flessione del 2%, risentendo dei tassi d’interesse più bassi e della compressione dei margini sui depositi, nonché della riduzione dei saldi dei depositi presso la divisione Consumer & Community Banking (CCB).
L’accantonamento per perdite su crediti ha raggiunto i 3,3 miliardi di dollari. Le svalutazioni nette sono ammontate a 2,3 miliardi di dollari, con un incremento di 376 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente a causa dei servizi legati alle carte. L’accumulo di riserve nette è stato di 973 milioni di dollari, di cui 549 milioni nel settore Wholesale e 441 milioni nel Consumer, derivante principalmente dalle previsioni macroeconomiche. Rispetto all’anno precedente, l’accantonamento era stato di 1,9 miliardi di dollari, con svalutazioni nette pari a due miliardi e un rilascio di riserve nette di 72 milioni.
Per quanto riguarda la divisione Commercial & Investment Bank (CIB), l’utile netto è stato di 6,9 miliardi di dollari, in aumento del 5%, mentre il fatturato netto è salito a 19,7 miliardi di dollari, registrando un incremento del 12%. I ricavi nel settore Banking & Payments sono stati di 8,8 miliardi di dollari (+4%), mentre quelli di Investment Banking sono aumentati del 2%, arrivando a 2,3 miliardi. Le commissioni di Investment Banking sono cresciute del 12%, principalmente grazie agli aumenti nelle commissioni per le sottoscrizioni del debito e nella consulenza, nonostante una contrazione delle commissioni per le sottoscrizioni azionarie.
Nel comparto Markets & Securities Services, i ricavi sono stati pari a 10,9 miliardi di dollari, con un incremento del 19%, di cui 9,7 miliardi derivanti da Markets (+21%). I ricavi di Fixed Income Markets sono cresciuti dell’8%, raggiungendo 5,8 miliardi, grazie soprattutto ai guadagni derivanti da tassi e materie prime. I ricavi di Equity Markets sono aumentati del 48%, arrivando a 3,8 miliardi, grazie alla buona performance di tutti i prodotti, in particolare nei derivati, in un contesto di alta volatilità, come si legge su Borsa Italiana.
Il ceo Jamie Dimon ha commentato che, nel settore CIB, le commissioni di Investment Banking sono aumentate del 12% nonostante una maggiore cautela tra i clienti a causa della crescente volatilità del mercato, causata dalle tensioni geopolitiche e commerciali. Dimon ha anche sottolineato come il settore Markets abbia registrato risultati record, con ricavi da 9,7 miliardi di dollari e un’ottima performance nel comparto azionario. Nella divisione CCB, l’azienda ha continuato ad acquisire nuovi clienti con 500.000 nuovi conti correnti netti e un numero record di nuovi investitori nel settore della gestione patrimoniale. Infine, la divisione Asset & Wealth Management (AWM) ha registrato una solida raccolta netta di Asset Under Management (AUM) pari a 90 miliardi di dollari.
Dimon ha infine spiegato che l’economia sta attraversando un periodo di forte incertezza, con fattori positivi come le riforme fiscali e la deregolamentazione, ma anche rischi come i dazi, l’inflazione persistente, i deficit fiscali elevati e una forte volatilità nei mercati. Nonostante queste sfide, la banca è pronta ad affrontare una vasta gamma di scenari economici.