Con la tecnologia sempre più presente all’interno della vita quotidiana, anche il concetto di eredità ha iniziato ad assumere diverse sfaccettature, andando a includere anche i cosiddetti “beni digitali” (come ad esempio dati, account, contenuti postati sui social e molto altro). A questo scopo il Consiglio nazionale del Notariato, per informare i cittadini sul tematica, ha pubblicato sul sito un decalogo aggiornato. Anche le criptovalute sono considerate beni digitali con valore economico.
Il decalogo distingue tra risorse online e quelle offline. Tra queste ultime, rientrano le password o contenuti piratati. Entrambi rimangono esclusi dall’eredità digitale. Tuttavia, qualora il defunto decidesse di affidarle a una persona di fiducia, può farlo ricorrendo al mandato post mortem, come si legge su ilsole24ore.com. Si tratta di uno strumento riconosciuto dal diritto per dati e risorse digitali con valore affettivo, familiare e morale (come fotografie o video). A questo punto, le credenziali passano alla persona designata, con una serie di indicazioni a corredo (ad esempio, distruggerle o passarle ai soggetti debitamente indicati).
A ogni modo, in Italia, le norme giuridiche relative all’eredità digitale sono ancora da considerarsi work in progress. Infatti, nel nostro Paese non esiste una vera e propria legge che fissi delle regole da seguire.
Ma quali sono le dieci regole fissate dai Notai? Vediamoli insieme:
- Non esiste una legislazione specifica, quindi è importante pianificare il passaggio dell’eredità digitale
- Le password non fanno parte dell’eredità digitale, ma sono chiavi d’accesso che vanno custodite e aggiornate
- Le password e le indicazioni su cosa fare in caso di decesso si possono affidare a una persona di fiducia attraverso il mandato post mortem o tramite testamento
- Affidare la password a qualcuno non vuol dire attribuire la risorsa cui essa dà accesso
- Sono esclusi dalla successione i beni piratati, quelli concessi in licenza, gli account di firma elettronica e di identità digitale
- Le criptovalute sono beni digitali di valore economico
- Un conto online è l’estensione virtuale di un conto reale e gli eredi possono quindi reclamare quanto spetta loro attraverso i canali tradizionali
- Le società che danno accesso ai servizi online spesso risiedono all’estero, quindi si rischiano controversie internazionali se non si esprimono disposizioni sull’eredità digitale
- Alcuni servizi permettono di indicare un “contatto erede”, altri invece in caso di morte prevedono l’eliminazione di tutti i dati
- In caso di dubbio, affidatevi al vostro notaio di fiducia