Per il sesto anno consecutivo, iBanFirst è nella classifica “FT1000” del Financial Times, che riconosce le mille aziende europee con il tasso di crescita più elevato. Questa performance è il risultato di una strategia che combina l’acquisizione di nuovi clienti con un forte tasso di fidelizzazione nei dieci Paesi europei in cui iBanFirst opera.
In un contesto internazionale sempre più incerto, la missione di iBanFirst è più rilevante che mai: offrire alle PMI, attraverso un Global Account, il pieno controllo dei loro pagamenti internazionali. Grazie a una piattaforma dedicata, le PMI possono gestire i propri pagamenti, coprirsi dal rischio di cambio e accedere in modo centralizzato a tutte le loro operazioni. Con questa visione a 360° sui pagamenti internazionali, iBanFirst continua la propria espansione, con l’apertura di due nuove sedi in Europa nel 2025.
Pierre-Antoine Dusoulier, ceo e fondatore di iBanFirst, commenta: “Solo dieci aziende, tra cui iBanFirst, sono presenti nel FT1000 per il sesto anno consecutivo. Continuiamo a mantenere un ritmo di crescita sostenuta, combinato a redditività da oltre un anno. Questo non solo dimostra la solidità del nostro modello, ma conferma anche il potenziale straordinario del mercato dei pagamenti. Siamo il nuovo punto di riferimento per i pagamenti internazionali e, in futuro, diventeremo la piattaforma che CFO e CEO useranno per la gestione centralizzata di tutti i loro pagamenti”.
In questo percorso, la filiale italiana ha giocato un ruolo chiave, contribuendo in meno di tre anni alla crescita complessiva del Gruppo e al raggiungimento della profittabilità. “La scelta di investire in Italia si è rivelata vincente: dalla nostra apertura, anno dopo anno, abbiamo superato ogni obiettivo, registrando una crescita esponenziale e confermando quanto il nostro modello risponda perfettamente alle esigenze delle aziende italiane attive sui mercati globali. Per il 2025 ci aspettiamo un’ulteriore espansione della clientela, poiché sempre più imprese italiane guarderanno all’internazionalizzazione e avranno bisogno di partner solidi come iBanFirst per gestire i pagamenti transfrontalieri e mitigare il rischio di cambio”, conclude Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia.