“Andiamo verso un mondo nel quale sempre più lavoratori rischiano di non essere necessari. Perchè se la modernità ci ha abituato alla sostituzione di competenze, in passato noi eravamo abituati a una sostituzione di competenze che era soprattutto concentrata sul lavoro fisico e questo consentiva al lavoratore di elevarsi, di dedicarsi più ai lavori di concetto, ai lavori di organizzazione, ma oggi è l’intelletto che rischia di essere sostituito con un impatto enorme, potenzialmente devastante anche sui lavoratori più qualificati e con una ricchezza che rischia di concentrarsi e di verticalizzarsi sempre di più, se noi non governiamo questo processo e siamo già in ritardo“. Questo è l’allarme lanciato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento all’assemblea nazionale della Cisl.
“Come si governa questo processo? Io penso che la grande sfida sia soprattutto quella di costruire le basi per un mercato del lavoro nel quale ci siano ancora operai, ci siano ancora tecnici, ci siano ancora professionisti che magari svolgeranno quella stessa mansione in un modo diverso e questo significa soprattutto lavorare anche qui per accompagnare i lavoratori in questa trasformazione che significa un programma molto vasto di ‘reskilling’ e di ‘upskilling’“.