Le autorità russe hanno approvato la vendita della filiale russa di Goldman Sachs alla società di investimenti armena Balchug Capital. Ciò segna il completamento del ritiro della banca statunitense dal paese, quasi tre anni dopo il suo impegno iniziale di uscire. La transazione, eseguita per una somma non divulgata, segue un periodo difficile per le banche occidentali che cercano l’approvazione per cedere i loro asset russi.
Da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, gli istituti finanziari hanno incontrato difficoltà a causa di rigide normative che richiedono l’approvazione statale e impongono un limite del 50% del valore di mercato sul prezzo delle transazioni. In alcuni casi, in particolare per le banche e le società energetiche, l’approvazione finale deve arrivare direttamente dal presidente Vladimir Putin.
Il decreto finalizza formalmente la presenza di Goldman Sachs in Russia, durata quasi 30 anni, un periodo iniziato nel 1998 e che un tempo comprendeva eventi di alto profilo, come le visite di personaggi di spicco come l’ex presidente degli Stati Uniti George HW Bush. Nonostante la sua lunga storia, Goldman Sachs ha mantenuto un ruolo relativamente limitato in Russia, concentrandosi sui servizi di investment banking e astenendosi dalle operazioni al dettaglio.
I recenti dati finanziari citati dal Financial Times indicano che nei primi nove mesi del 2024, le attività della banca in Russia sono diminuite di circa il 9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Allo stesso tempo, le passività sono diminuite del 50%. È stato notato un aumento dell’utile netto, attribuito a minori costi operativi e un aumento di oltre cinque volte del reddito da interessi.
Balchug Capital, fondata nel 2010, ha completato diverse acquisizioni significative di aziende occidentali in uscita dalla Russia negli ultimi anni. Tra le sue transazioni, la società ha acquistato gli asset russi di Caterpillar nel 2024 e, l’anno precedente, ha acquisito sia il centro commerciale Pulkovo Sky a San Pietroburgo da aziende finlandesi sia il centro commerciale Metropolis nel nord di Mosca da un gruppo di investitori statunitensi che includeva Morgan Stanley.
L’acquisizione delle operazioni di Goldman Sachs da parte di Balchug Capital è stata resa possibile dall’attuale regime di sanzioni grazie alla sua base armena, che Mosca considera più allineata ai suoi interessi rispetto alle giurisdizioni occidentali. Dall’inizio delle sanzioni internazionali in seguito all’invasione dell’Ucraina, le istituzioni finanziarie armene hanno sempre più svolto il ruolo di intermediari tra i mercati occidentali e russi.