“L‘IA, la GenAi non bastano; oggi assieme abbiamo lanciato un’AI partecipativa“. Lo ha detto Renato Brunetta, presidente del Cnel, all’evento Cnel-Cese sull’intelligenza artificiale e le relazioni industriali. Brunetta ha aggiunto che, facendo un’analisi economica, si fuga anche la preoccupazione che un’AI partecipativa sia troppo costosa. “L’AI generativa, come descritta con una componente partecipativa, conviene, è più inclusiva, è più produttiva, meno conflittuale, più efficiente, più comunitaria, orizzontale, include, coinvolge, fa partecipare. Più credibile. In poche parole dà più coesione sociale, ormai questo concetto serve anche alla crescita. I Paesi, infatti, che hanno più coesione sociale sono anche quelli che crescono di più“.
“Partecipazione – ha proseguito – vuol dire anche combattere il deep fake, combattere gli imbrogli, gli inganni, la concorrenza sleale. Tutto questo cosa vuol dire? Vuol dire democrazia. Vuol dire che è l’antitesi dell’autoritarismo, della semplificazione autoritaria e centralizzante, anche delle tecnologie. Sembrerebbe che i sistemi autoritari siano più efficienti nell’applicare nuove tecnologie perché più verticalizzati. La democrazia è orizzontale, e l’AI deve essere orizzontale per essere partecipativa“. Questo, per Brunetta, è il modello verso cui si deve andare anche se “non sarà facile, perché abbiamo competitor semplificativi, a Nord come a Sud del mondo“.