L’operazione di aggregazione fra Generali e Natixis nel risparmio gestito può essere una spinta a fare lo stesso anche per altri player, come Unipol? Al quesito postogli a margine dei lavori del Wef a Davos, il ceo di Unipol Carlo Cimbri ha risposto di non voler entrare nello specifico dell’operazione. “Certo un mercato unico dei capitali, una legislazione unica, diciamo un’Europa modello Stati Uniti creerebbero l’alveo naturale per la costruzione di aziende di dimensioni molto maggiori, quindi più competitive sui mercati globali“.
In riferimento al risiko bancario in atto, Cimbri ha spiegato che “guardiamo con attenzione tutto quello che succede sui mercati su cui operiamo. Detto questo, osserviamo, oggi ci sono una serie di operazioni, vedremo come andranno a finire“. Quanto all’operazione Generali-Natixis, “noi abbiamo scelto di essere un gruppo molto forte nel nostro mercato di riferimento e questo ha pagato. Non si sa mai, è chiaro che in Italia abbiamo dimensioni che non ci consentono più di crescere per vie esterne“.
Riguardo alle resistenza di parte tedesca a Unicredit-Commerzbank, Cimbri ha sottolineato che “oggi prevalgono interessi nazionali e una visione locale, e questa è la conseguenza. Io però faccio un ragionamento più politico. Per competere domani, come europei, dovremmo fare un deciso passo in avanti per dare un futuro alle nuove generazioni e ai nostri figli“.