Dalla Cassazione è stata confermata l’ordinanza n. 29315 della Seconda sezione civile depositata ieri, che prevede una sanzione pecuniaria a carico del professionista che, nel 2008, non ha segnalato numerose operazioni finanziarie sospette, in particolare l’omissione della segnalazione del cliente fortemente sospettato di essere coinvolto in un giro di riciclaggio. La sanzione, come si legge sul Sole24Ore, è pari a quaranta mila euro.
La difesa del professionista si è basata principalmente sull’utilizzo eccessivo del contante. Tra le condotte sospette, infatti, si elenca anche l’utilizzo sproporzionato del contante che, secondo quanto sostenuto dalla difesa, ha fatto ingresso nel 2010, con il decreto legge n. 78.
Una tesi, questa, che non ha convinto la Cassazione.