di Pierfrancesco Malu
Nel corso della seconda giornata del ComoLake 2024 è intervenuto Francesco Profumo, presidente Isybank, il quale ha dichiarato: “Il nostro Paese è in ritardo sulle competenze di base del digitale, soprattutto su quelle che consentono di cooperare con la Sanità e i Servizi bancari. In questo senso, è stato fatto un grande investimento da parte dell’Italia anche se siamo al 23° posto su 27 in Europa quanto a competenze digitali e abbiamo perciò molta strada da fare”.
“Gli investimenti sulle infrastrutture hanno fatto loro parte. Tuttavia, si tratta di un elemento sul quale si deve lavorare. Nel caso dell’interazione con sistema bancario è centrale. Intesa ha avviato questo percorso perché ha una storia rilevante alle sue spalle – ha sottolineato Profumo – Quindi, è importante trovare un equilibrio perché si possa avviare il Paese attraverso la modernizzazione. Questo è l’obiettivo del progetto che parte dalla banca, con un percorso di digitalizzazione al suo interno”.
“Poco più di un anno fa è stato lanciato il progetto di Isybank, che è solo banca digitale – ha ricordato il presidente – ma nel corso del tempo sono stati avviati processi di trasformazione di modelli analogici e questo consente di avviare un percorso di sperimentazione di digitalizzazione attraverso l’Isybank. Se si apre l’app è possibile trovare dieci prodotti, che sono quelli stessi che ancora oggi si trovano all’interno delle filiali di Intesa San Paolo, come ad esempio mutui e investimenti. Tenere insieme questi due elementi è essenziale”.
Significativo il messaggio del Presidente Profumo sulla necessità di favorire l’inclusione digitale pur nell’ambito della necessaria trasformazione del Paese: “Il Paese non può abbandonare persone che non hanno l’età o le condizioni per poter avviarsi verso percorso di digitalizzazione, quindi anche una banca digitale ha un accompagnamento, fatto di contatti con persone al telefono o video. Questo è un percorso che, realmente, aiuta il Paese a trasformarsi”.
“Anche dal punto di vista dell’educazione finanziaria, il nostro Paese è molto indietro. Abbiamo fatto tentavi negli anni, ma non abbiamo raggiunto quella maturità che consente ai giovani di diventare cittadini attivi anche dal punto di vista della finanza – ha concluso il presidente Profumo – È un percorso che deve essere seguito con continuità. Ogni anno questi processi devono partire da zero, perché ci sono sempre nuovi giovani. L’elemento della finanza è costitutivo dei Paesi, anche e soprattutto oggi che molte cose vengono fatte in modo virtuale”.