A novembre, la casa d’aste danese Bruun Rasmussen metterà all’asta una collezione estremamente rara e filatelicamente significativa del periodico L’Omnibus. La collezione comprende oltre centoventi periodici datati dal gennaio 1860 al marzo 1861.
Questa collezione ultracentenaria era di proprietà dell’italiano Luigi Rocco, abbonato regolare a L’Omnibus, che riceveva il giornale per posta. Pubblicato a Napoli, il periodico veniva consegnato più volte alla settimana alla tenuta di Rocco nella cittadina di Baronissi, a circa cinquanta chilometri a sud-est di Napoli.
“Ciò che rende questi giornali particolarmente interessanti dal punto di vista filatelico è che sono tutti affrancati con francobolli di Napoli, che emise alcune delle più rare edizioni classiche di francobolli degli Stati italiani in questo periodo. Questa collezione appena riportata alla luce ha un notevole significato storico. La sua esistenza era finora sconosciuta e la sua inclusione nella nostra prossima asta è motivo di grande orgoglio ed eccitazione”, spiega Torben Ringtved, esperto filatelico presso Bruun Rasmussen.
Il Giornale L’Omnibus e Luigi Rocco
A metà del XIX secolo, Napoli era una delle città più grandi e importanti dell’Europa meridionale. Capitale del Regno delle Due Sicilie, la città era nota sia per la prosperità economica che per la fiorente vita culturale e artistica.
Napoli era anche sede di diversi giornali. Una delle prime e più influenti pubblicazioni fu il giornale L’Omnibus, fondato nel 1833 da un gruppo di intellettuali e altri luminari della cultura. Pubblicato due o tre volte a settimana, il giornale era letto dall’élite napoletana. Tuttavia, anche i lettori oltre i confini della città potevano abbonarsi, ricevendo i numeri per posta dietro pagamento di una tassa postale di 1/2 grano o 1/2 tornese espletata mediante apposizione di francobolli. Uno di questi abbonati era Luigi Rocco, che gestiva una piccola azienda agricola e un vigneto nella cittadina di Baronissi.
Era un periodo di grandi turbolenze politiche in Italia, che culminarono nell’unificazione degli Stati italiani in un unico regno guidato dal re Vittorio Emanuele di Sardegna il 17 marzo 1861.
“Questi giornali erano verosimilmente letti con grande interesse nella tenuta di Baronissi, poi venivano accuratamente ripiegati e ordinatamente impilati in casa, dove presumibilmente sono rimasti dimenticati per decenni, per poi riemergere ora con uno straordinario colpo di scena”, sottolinea Torben Ringtved.
Uno scoop filatelico
Tra gli oltre centoventi giornali affrancati messi all’asta, Torben Ringtved mette in evidenza l’iconico francobollo Trinacria emesso nel novembre 1860 e molto ricercato dai collezionisti.
“Nell’Archivio di Baronissi sono conservati almeno otto giornali affrancati con questo spettacolare francobollo, rimasto in circolazione solo per 30 giorni. Sono tutti in condizioni ottime, impeccabili ed eccezionalmente ben conservati”, spiega Torben Ringtved.
In particolare, indica un Trinacria come il pezzo forte della collezione:
“Questo giornale fu spedito il giorno di emissione del francobollo, il 6 novembre 1860, il che lo rende un “primo giorno” particolarmente speciale. Prima della scoperta dell’Archivio di Baronissi, si conoscevano solo due esemplari di un’edizione primo giorno come questa, quindi l’esemplare recentemente riemerso deve essere considerato una rarità internazionale di altissimo livello”, aggiunge Torben Ringtved.
La collezione di giornali comprende anche oltre venticinque francobolli affrancati con la Croce di Savoia blu, che, come il predecessore Trinacria, sono eccezionalmente rari e si collocano tra i francobolli italiani più ricercati.
“La maggior parte di queste emissioni con la Croce di Savoia sono di qualità eccezionale, e tra le perle ci sono almeno quattro esemplari della rarissima emissione a ‘doppia T’ – conclude Torben Ringtved, che descrive la collezione unica come una scoperta sensazionale – La scoperta dell’Archivio di Baronissi è a dir poco sensazionale e rappresenta un importante scoop filatelico. Questa collezione affascinerà sicuramente anche i collezionisti più esigenti di francobolli classici di tutta Europa”.