GetResponse, tra le principali piattaforme di email marketing a livello globale, ha pubblicato il terzo report sul mercato dell’email marketing in Italia sulla base di 39.000 email inviate 185 milioni di volte nel corso dell’anno. Tra i format analizzati: newsletter, email di benvenuto, autoresponder, RSS (Really Simple Syndication) e messaggi automatizzati.
Lo studio, condotto non solo in Italia ma anche a livello globale e basato sull’analisi di oltre 4,4 miliardi di messaggi inviati dai clienti GetResponse, conferma l’Italia nella top 10 globale dei Paesi con un tasso di apertura medio totale delle email del 44.38%, un tasso di click through del 2,87% e un tasso di click per apertura del 6,47%[1]. Il Belpaese risulta ottavo dietro a Francia, Filippine, Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio, Romania e Australia, che conquista il primo posto.
Gli italiani, quindi, aprono ancora molto le mail. Ma quali sono i trucchi per non vedere la propria comunicazione cestinata? Ecco i 6 consigli di GetResponse
1 All’interno dell’email marketing, integrare l’IA diventa sempre più importante. Dall’analisi condotta emerge infatti che grazie all’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale il tasso di apertura in Italia passa dal 44,45% al 44,47% e nel resto del mondo il tasso di apertura è del 41,13%. Tra le ultime funzioni di GetResponse l’assistente alla scrittura con IA ha infatti portato a un aumento del tasso di apertura delle mail: in Italia si è passati dal 3,14% al 3,50% e nel resto del mondo dal 4,15% al 5,18%. L’assistente alla scrittura permette di allungare, riassumere, tradurre, cambiare tono di voce, modificare in base a prompt successivi piccole porzioni di testo o l’intera email direttamente all’interno dell’editor del messaggio.
2 La prima ora è quella che conta. Quasi il 19% dei messaggi viene aperto entro la prima ora. Lato engagement, invece, gli italiani reagiscono entro la prima ora dall’invio con una percentuale di click del 31.07%. Già a partire dalla seconda ora (7.61%), il dato cala drasticamente. Più nello specifico, i nostri connazionali leggono le email entro le prime 2 ore dall’invio. Le aperture diminuiscono con il passare del tempo, tanto che entro le 7 ore, più della metà delle email non viene aperta e quindi letta. Come ottimizzare quindi il tasso di apertura? Un aiuto può arrivare dagli algoritmi di intelligenza artificiale: un esempio è il Perfect timing di GetResponse che permette di aumentare significativamente i dati relativi alle aperture e ai clic, programmando gli invii in base agli orari di apertura più favorevoli (tasso di apertura del 42,29%).
3 Gli orari e i giorni migliori in cui inviare una email: per riuscire ad avere una panoramica completa, occorre incrociare i dati sugli orari e i giorni. I giorni migliori in termini di tasso di apertura risultano essere il mercoledì (44.53%) e il sabato (44.55%). Altri giorni in cui vale la pena fare delle prove sono il martedì e la domenica, con un click/aperture superiore rispettivamente del 6,03% e 6,28% della domenica rispetto al 5,94% del mercoledì e il 5,94% del sabato. Per quanto concerne gli orari, conviene concentrare gli invii tra le 6.00 del mattino, le 12.00 e le 19.00.
4 Per quanto riguarda i modelli di email che assicurano un maggiore tasso di apertura, (65.91%) e di click (8.22%) in Italia emerge quello degli autoresponder, solitamente utile per l’invio di email in sequenza. A seguire le email di automation, con tassi di apertura pari a 55.93% e di click pari al 7.65%. In terza posizione si classifica la newsletter con un open rate di 43.54% ed infine le RSS (open rate del 37.24%). Ma quante newsletter inviare a settimana? Non più di una: il report segnala un tasso di apertura assicurato vicino al 50% e oltre il 4% di click per chi invia un solo messaggio a settimana. Analizzando l’email automation, va sottolineato il peso non indifferente delle welcome email, le cosiddette email di benvenuto molto utilizzate per chi gestisce newsletter, ma anche programmi di affiliazione e siti e-commerce. Qui troviamo infatti percentuali di apertura (134.07%) e di click (31.38%) particolarmente alte, a riprova di quanto sia importante fare marketing automation.
5 Più messaggi personalizzati e automatizzati: questa tipologia di email contribuisce infatti ad avere tassi di apertura e click particolarmente alti. Personalizzare l’oggetto e il testo della mail migliora i tassi di apertura rispetto alle email standard passando dal 43,17% al 46,66%. Inoltre, si riscontra una predilezione per le email basate su immagini, più che su contenuti testuali (tasso di open rate del 45,62% rispetto al 39,31%). Anche i video contribuiscono a incrementare le metriche di coinvolgimento: in generale l’inserimento di link video provenienti da siti poco noti porta a un tasso di apertura del 43,35%, da Youtube del 46,55%, e da Vimeo del 61,26%.
6 Calibrare la lunghezza e le parole dell’oggetto: dal report emerge che gli italiani non apprezzano oggetti troppo lunghi ma neanche troppo concisi. Infatti, se ci troviamo sotto i 210 caratteri il tasso di apertura cala fino a sotto il 35%. La lunghezza più indicata sarebbe in linea di massima tra 191 e 210 caratteri e tale lunghezza permette di superare il 55% di open rate. Inoltre, anche l’aggiunta di emoji alle righe dell’oggetto impatta negativamente sull’open rate: senza le emoji infatti il tasso di open rate è del 45,27% rispetto al 42,46%, un’inversione di marcia rispetto agli anni precedenti. Le parole più apprezzate negli oggetti risultano essere: pdf (tasso di apertura del 58.54%), garantito (56.6%), newsletter (53.15%), svendita/vendita (54.22%), guida (52.78%). Al contrario, viene sconsigliato inserire termini come prezioso, affrettati, offerta, oggi, scontato che fanno calare il tasso di open rate sotto il 28%.
“Il Rapporto 2024 di GetResponse conferma che l’email marketing è una delle strategie più efficaci per rafforzare la comunicazione e l’identità di un brand. L’Italia, con un aumento del tasso di apertura delle email del 13% rispetto al 2022, si distingue per un crescente interesse in questo ambito, raggiungendo l’ottavo posto nella classifica globale. Questo incremento significativo è il risultato di una maggiore rilevanza e personalizzazione dei contenuti inviati, oltre all’uso sempre più frequente delle email da parte dei destinatari.
Per garantire che le campagne di email marketing abbiano successo nel 2024, una buona pratica che diventa ora essenziale è l’utilizzo di un dominio personalizzato e autenticato. Questo accorgimento è fondamentale per assicurare una buona deliverability, soprattutto quando i destinatari utilizzano servizi di posta elettronica pubblici e gratuiti come Gmail e Yahoo. Senza questa accortezza, il rischio di finire nelle cartelle di spam aumenta considerevolmente, compromettendo l’efficacia delle campagne.
Guardando al futuro, è chiaro che la fiducia e la rilevanza dei contenuti sono la chiave per il successo a lungo termine. Strategie rapide, come l’uso di emoji o personalizzazioni semplici nelle righe dell’oggetto, non garantiscono risultati superiori se non sono supportate da contenuti realmente pertinenti per il pubblico. Per questo, è fondamentale costruire un rapporto di fiducia con i destinatari, offrendo contenuti che rispondano alle loro esigenze e aspettative. In altre parole, il successo delle campagne di email marketing si basa prima di tutto su una profonda conoscenza degli interessi del nostro pubblico e, successivamente, su una segmentazione attenta e precisa.
L’IA può infatti contribuire alla realizzazione di un’email con un contenuto più originale e apprezzabile dal target di riferimento e può supportare le persone nella realizzazione di un’email completa. È dimostrato infatti che con un’assistente IA si ha un tasso di click rate nel mondo del 5,18% rispetto al 4,15% e in Italia del 3,50% rispetto al 3,14%. E alla domanda su dove l’etica si smarrisca con l’avanzare dell’IA, rispondiamo che non è più questione di etica, qui c’è in gioco molto di più: non si tratta di sostituire il lavoro umano, ma di creare un sistema davvero sinergico e funzionale utilizzando questo potente strumento con raziocinio e responsabilità. In sintesi, il vero valore dell’email marketing nel 2024 risiede nella capacità di coniugare tecnologie avanzate con una strategia di lungo termine focalizzata sulla fiducia e sulla rilevanza” commenta Linda Romani, Marketing Manager Italia di GetResponse.