Primo incontro del percorso nelle sedi del gruppo: in regione supporto a oltre 4.000 realtà. Cresce l’export
Un percorso da nord a sud Italia per incontrare le piccole e medie imprese. Sace, gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia, ha scelto Bologna per dare vita al primo ‘roadshow’ dedicato alle esigenze delle pmi, la Casa delle imprese’, aprendo le proprie sedi territoriali a una serie di incontri in cui dialogare con le realtà e costruire insieme soluzioni in un’ottica di progettazione condivisa. Circa venti imprenditori hanno partecipato ieri all’incontro iniziale del percorso nella sede del gruppo a Borgo Panigale: “Noi di Sace siamo da sempre al fianco delle imprese e, oggi più che mai, delle pmi che rappresentano il cuore del tessuto economico e un autentico connettore sociale – sottolinea l’ad Alessandra Ricci –. In linea con la missione e gli obiettivi del nostro ‘Piano Industriale Insieme 2025’, siamo già al fianco di 40mila pmi nei loro progetti di investimento e crescita sostenibile e contiamo di raggiungerne 65mila nell’arco del Piano. Per costruire un futuro più sostenibile e digitale, apriamo le porte dei nostri uffici sul territorio per ascoltare le esigenze delle imprese”.
L’appuntamento è stato l’occasione per approfondire anche lo studio ‘Piccole, medie e più competitive: le pmi italiane alla prova dell’export tra transizione sostenibile e digitale’, realizzato da Sace in collaborazione con The European House-Ambrosetti e presentato dall’economista Marina Benedetti. Focus in particolare sull’Emilia-Romagna, che raccoglie circa il 10% delle 200mila pmi a livello nazionale, e sull’export regionale: nel report, infatti, viene sottolineato come “negli ultimi cinque anni le esportazioni di beni della regione hanno registrato una crescita media annua del 7,2%, in linea con quella nazionale (+7,6%)”. Cresce l’export, dunque, mentre “risulta sostenuto l’andamento dell’ultimo biennio (+16,5% all’anno in media) a seguito del rimbalzo post-pandemico e dei rialzi dei prezzi”. Nel primo semestre 2023, inoltre, “le vendite oltreconfine della regione segnano una crescita più contenuta (+2,8%)”.
Le differenze tra i vari settori per quanto riguarda la crescita dello scorso anno sono lievi, “con picchi per mezzi di trasporto (+25,5%) e chimica (+20,6%)”. La performance del primo semestre 2023 vede invece “andamenti diversificati, con settori come meccanica strumentale e tessile e abbigliamento in forte crescita e altri, specie gli intermedi, in marcato calo”. Non da ultimo, Europa e Nord America accolgono il 65% dell’export regionale: Germania (12,6%), Stati Uniti (12,5%) e Francia (10,4%) sono le prime tre destinazioni dei beni dell’Emilia-Romagna, mentre “i mercati ancora relativamente poco presidiati, ma che stanno mostrando grande dinamismo, sono Romania (+16,3% nel 2022), Canada (+17,7%), Corea del Sud (+18,4%) e Messico (+45,2%)”. “Le pmi sono il cuore pulsante dell’economia italiana – puntualizza Benedetti –. Sono dinamiche, hanno mostrato resilienza e quindi possono reagire alle sfide che si prospettano in futuro, oltre che cogliere nuove opportunità, come la transizione digitale e quella ‘green’”.
Nel corso degli incontri – il 16 novembre si prosegue a Palermo, poi il 22 a Venezia e il 6 dicembre a Napoli – momenti di confronto con le imprese: ieri, tra gli altri, hanno raccontato il proprio modello di business Paolo Facchini, managing director e cfo di Manz Italy, e Beatrice Chiaverini, ad di Cierre. “L’Emilia-Romagna presenta un tessuto variegato e ampio di pmi in diversi settori e filiere – spiega Elisa Lodi di Sace –: è la seconda regione per export dopo la Lombardia. Abbiamo supportato oltre 4.100 pmi, sostenendo 5,5 miliardi di progetti nazionali e internazionali nell’ultimo anno, relativamente alle imprese del territorio”.