SI tratta della tesi, messa nero su bianco in un report, degli esperti di S&P Global Ratings sulle condizioni e prospettive dello ‘shadow banking’ (cioe’ l’intermediazione finanziaria non bancaria) nel contesto macro economico attuale. Dopo diversi anni di crescita sostenuta, l’irrigidimento delle condizioni di funding e l’indebolimento delle condizioni macroeconomiche rallenteranno probabilmente l’attivita’ di shadow banking a livello globale’.
Le shadow bank, sottolineano infatti gli analisti di S&P, che ‘operano con una leva finanziaria elevata, presentano squilibri strutturali a livello di liquidita’ o assumono rischi significativi per la qualita’ degli asset, potrebbero subire pressioni finanziarie’, e questo soprattutto se le rispettive economie entrassero in recessione.
L’esposizione diretta delle banche tradizionali alle shadow bank ‘appare limitata, inferiore al 3% del totale delle attivita’ bancarie’, tuttavia ‘i rischi di contagio indiretto, ad esempio il fallimento o la rapida riduzione della leva finanziaria di una o piu’ shadow bank di grandi dimensioni, potrebbero causare problemi al settore finanziario in generale e, in ultima analisi, alle banche tradizionali’.