La Commissione ha pubblicato la prima versione di un pacchetto di strumenti – architettura e norme – comune dell’Ue per implementare il portafoglio europeo di identità digitale (European Digital Identity Wallet – Eudi Wallet). La natura della proposta continua a essere focalizzata su EUDIW (EU Digital Identity Wallet). La definizione nel testo ne descrive bene la natura e lo scopo: “Un mezzo di identificazione elettronica, che archivia, gestisce e convalida in modo sicuro i dati di identità e l’attestazione elettronica degli attributi, per fornirli alle terze parti e ad altri utenti EDIW su richiesta, e consente la creazione di firme e sigilli elettronici qualificati;” “Il pacchetto di strumenti integrerà la proposta legislativa su un’identità digitale affidabile e sicura ed è un primo passo fondamentale che consentirà la creazione di un solido quadro per l’identificazione e l’autenticazione digitale basato su standard comuni in tutta l’Ue – spiega Bruxelles in una nota – Inoltre mira a garantire un elevato livello di fiducia nelle transazioni digitali in Europa”. Allo stesso tempo, la Commissione sostiene anche progetti pilota su larga scala, nell’ambito del programma digitale, con un cofinanziamento fino a 50 milioni di euro per affrontare casi d’uso ad alta priorità per il portafoglio, tra cui la patente di guida mobile, la sanità elettronica, pagamenti e titoli di studio/professionali.
Le regole consolidate approvate dalla Commissione ITRE (ma in pratica, con ampia probabilità dal Parlamento) propongono di rendere il portafoglio europeo di identità digitale uno strumento atto a leggere e verificare documenti elettronici (come la nostra Carta di Identità Elettronica – CIE) e consentire transazioni peer-to-peer con misure importanti per rafforzare la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica. Lo scenario approvato prevede anche le registrazione delle transazioni per garantire che le terze parti siano ritenute responsabili.
Un elemento importante, lo ribadiamo, è che l’utilizzo del wallet/portafoglio è volontario. Le persone che non vogliono adottarlo devono avere un trattamento uguale a coloro che, invece, intendono farlo. Al centro del sistema un’app che permetta all’utente di avere il pieno controllo dei propri dati, decidendo quali informazioni condividere e con quali soggetti. L’app dovrà inoltre garantire la sicurezza delle informazioni nel momento di utilizzo del wallet (considerando che i dispositivi possono essere smarriti o rubati), e la chiarezza dei processi di condivisione e utilizzo dei dati, così che gli utenti possano prendere decisioni consapevoli e informate su ciascuna interazione nel mondo digitale.