Educazione, accessibilità, innovazione e consapevolezza nell’ambito della finanza per supportare le aziende italiane: questi i temi principali discussi oggi presso il CNEL in un incontro organizzato dalla startup EasyPol e l’Osservatorio Imprese e Consumatori, con il patrocinio dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, avente come filo conduttore l’Open Banking come strumento di supporto per startup e piccole e medie imprese.
Partendo da uno studio condotto da Experian, si evince come il 39% delle aziende a livello internazionale abbia già deciso di investire nell’Open Banking e un complessivo 47% che è in procinto di farlo in un arco di tempo che va dai 12 mesi ai prossimi 5 anni.
Di tutte le imprese intervistate, il 52% sta notando uno sviluppo significativo nei rispettivi progetti di Open Banking che, principalmente, riguardano servizi di pagamento (66%) e personal finance management (61%).
Il dibattito si è protratto toccando vari aspetti della tecnologia applicata alla finanza: dall’impartire nozioni di base in ambito finanziario sotto forma educativa, fino all’accessibilità degli strumenti come app e simili. Ma anche innovazione, come le future metodologie di pagamento. In ultimo si è parlato anche di consapevolezza e di quanto sia importante oggi avere un quadro chiaro della propria situazione finanziaria, sia per le aziende che per i consumatori.
“Spesso nel fintech, durante un processo di sviluppo, siamo molto concentrati sull’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di produrre e rilasciare prodotti estremamente avanzati e sempre più innovativi. Ma, a mio parere, bisognerebbe concentrarsi allo stesso modo anche sull’accessibilità di queste tecnologie e a rendere i prodotti fintech intuitivi e facili da utilizzare per tutti”, spiega Matteo Preziotti, CEO e co-fondatore di EasyPol. “Quando parliamo di fintech, tocchiamo due grandi temi, soprattutto qui in Italia: la tecnologia e la finanza. I dati ci dicono che noi italiani abbiamo un grande gap in entrambi rispetto all’Europa, sia in termini di educazione finanziaria che in tema di digitalizzazione, ed è proprio qui che dobbiamo intervenire.Dobbiamo ridurre questo gap, attraverso la semplificazione di concetti finanziari e la semplificazione dell’utilizzo delle tecnologie, offrendo all’utente un’esperienza intuitiva, facile e veloce”.
“Siamo convinti che nel processo di innovazione è importante tenere conto dello scenario reale di riferimento in cui un ruolo strategico lo giocano consumatori e imprese: si tratta di un capitale umano che, anche grazie sopratutto ad un costante stimolo culturale, non consuma semplicemente servizi ma li puo’ rendere possibili partecipando proattivamente e consapevolmente. In tal senso un ruolo fondamentale lo gioca la diffusione di una cultura finanziaria da rendere sempre più familiare e vicina alla quotidianità di bisogni e possibilità. Ben vengano dunque per OIC iniziative in cui si mostra interesse per una riflessione a più voci su cui, il contributo che ciascuno può dare su temi stimolanti ma complessi come quelli legati al Fintech, non può che contribuire a rendere l’innovazione sostenibile, inclusiva e concretamente realizzabile”, aggiunge Raffaella Grisafi, Presidente Operativo OIC,
Per Maurizio Pimpinella, presidente APSP, “La normativa PSD2 è una grande opportunità sia per i consumatori che per le imprese. La maggiore concorrenza e l’avvento massiccio della tecnologia nel settore finanziario ha portato evidenti vantaggi ad entrambi questi soggetti che oggi possono beneficiare di nuovi e sempre più efficienti servizi che semplificano notevolmente le attività quotidiane rendendo più immediato, familiare e conveniente il rapporto con gli strumenti finanziari e le procedure di incasso e pagamento evolute”.