Gli operatori in criptovalute che operano in Italia, anche online, dovranno versare un contributo una tantum pari a 8.300 euro per le persone giuridiche e a 500 euro per le persone fisiche. Lo ha deciso il Comitato di Gestione dell’Oam, l’Organismo degli agenti e mediatori creditizi, che ha di recente assunto la responsabilita’ del nuovo Registro degli operatori in criptovalute (e’ una sezione speciale del registro dei cambiavalute). Il Comitato di Gestione dell’Organismo presieduto da Francesco Alfonso, si legge in una nota, con una circolare ha determinato l’ammontare da richiedere esclusivamente sulla base della copertura dei costi per la messa in opera del sistema di gestione del Registro.
L’Oam in seguito determinera’ una quota annuale, variabile, in considerazione delle dimensioni operative degli iscritti, quale copertura dei costi ricorrenti per la tenuta del Registro. Come previsto dalla legge, le entrate dell’Organismo, che non riceve alcun contributo dello Stato, sono costituite dai contributi delle categorie iscritte agli Elenchi e Registri, strettamente correlati alle attivita’ specificatamente svolte per ciascuna categoria.