Il giorno è arrivato. Oggi parte ufficialmente la fase preliminare di sperimentazione dell’euro digitale. La notizia era attesa e le premesse avute fino ad oggi lasciavano intendere che non ci sarebbero stati intralci al via libera. “Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di avviare la fase istruttoria di un progetto sull’euro digitale. La fase di indagine durera’ 24 mesi e mirera’ ad affrontare le questioni chiave riguardanti la progettazione e la distribuzione”. E’ quanto scrive Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo Bce, in una lettera inviata a Irene Tinagli, presidente della commissione degli affari economici e monetari del Parlamento Europeo, pubblicata sul sito della banca centrale. “Un euro digitale – scrive Panetta – deve essere in grado di soddisfare le esigenze degli europei e allo stesso tempo aiutare a prevenire attivita’ illecite ed evitare qualsiasi impatto indesiderato sulla stabilita’ finanziaria e sulla politica monetaria”. La decisione odierna, aggiunge Panetta, non condiziona le futura decisione sulla possibile emissione effettiva di un euro digitale, decisione che arrivera’ solo in seguito. “In ogni caso – conclude Panetta – un euro digitale andrebbe a integrare il contante, non a sostituirlo”.
Stiamo entrando nell’era della moneta digitale. Come accadde in passato con la moneta merce o con la moneta rappresentativa, la moneta digitale si sta affermando in risposta ai mutamenti della società e all’evoluzione della tecnologia.
La digitalizzazione si sta estendendo a tutti gli aspetti della nostra vita. La pandemia scatenata dal coronavirus ha reso evidente la rapidità di questa trasformazione. Le conseguenze sono particolarmente ampie nel sistema dei pagamenti, in cui si registra una crescente diffusione degli acquisiti online e delle transazioni effettuate con strumenti digitali, a fronte del minor uso del contante.
In una comunicazione a propria firma sul sito della BCE, il membro italiano del board, Panetta scrive anche: “I servizi di pagamento digitali e online offerti dagli intermediari privati comportano benefici in termini di comodità, rapidità ed efficienza delle transazioni. Al tempo stesso, essi possono generare rischi sotto il profilo della privacy, della sicurezza e dell’accessibilità delle operazioni. Possono inoltre risultare costosi per alcuni utenti: i pagamenti digitali sono infatti utilizzati in misura maggiore dai consumatori con reddito più elevato, mentre il contante è usato soprattutto dagli utenti con reddito più contenuto, a riprova del suo ruolo essenziale al fine di favorire l’inclusione finanziaria”. Nel testo, Panetta prosegue affermando: “Un euro digitale incoraggerebbe l’innovazione e stimolerebbe la concorrenza, consentendo agli intermediari di dimensioni sia piccole sia grandi di migliorare la propria offerta di servizi. Fornendo prodotti che includono l’accesso all’euro digitale, gli operatori europei potrebbero innalzare la qualità dei prodotti resi disponibili al pubblico, rimanendo competitivi pur in presenza della continua espansione dei giganti tecnologici globali nel settore dei servizi finanziari e di pagamento. L’euro digitale salvaguarderebbe il ruolo centrale della moneta della banca centrale nel sistema dei pagamenti, rafforzando l’autonomia dell’Europa nell’era digitale”.
Durante la fase di studio sulla fattibilita’ di un euro digitale che durera’ 24 mesi la Bce si interfaccera’ con il Parlamento europeo e gli altri decisori europei informandoli regolarmente sui risultati ottenuti. E’ quanto afferma Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo Bce e presidente della task force di alto livello per l’euro digitale, nel comunicato con cui la banca centrale europea annuncia il via libera formale al progetto della valuta virtuale. “Saranno coinvolti anche cittadini, commercianti e l’industria dei pagamenti – spiega Panetta -. Durante la fase di indagine del progetto, l’Eurosistema si concentrera’ su un possibile design funzionale basato sulle esigenze degli utenti.
“Coinvolgera’ focus group, prototipazione e lavoro concettuale. La fase di indagine esaminera’ i casi d’uso che un euro digitale dovrebbe fornire in via prioritaria per raggiungere i suoi obiettivi: una forma di moneta digitale della banca centrale priva di rischi, accessibile ed efficiente”. Il progetto fara’ inoltre luce sulle modifiche al quadro legislativo della Ue che potrebbero rendersi necessarie e che saranno discusse e decise dai colegislatori europei. “La Bce continuera’ a impegnarsi con il Parlamento europeo e altri responsabili politici europei durante la fase di indagine del progetto – aggiunge Panetta – Sara’ intensificato anche il lavoro tecnico sull’euro digitale con la Commissione europea”. La fase di indagine infine valutera’ il possibile impatto di un euro digitale sul mercato, individuando le opzioni progettuali per garantire la privacy ed evitare rischi per i cittadini dell’area dell’euro, gli intermediari e l’economia nel suo complesso. La fase di indagine beneficera’ del lavoro di sperimentazione svolto dalla Bce e dalle banche centrali nazionali dell’area euro negli ultimi nove mesi, che ha coinvolto partecipanti del mondo accademico e del settore privato”.
“Sono passati nove mesi da quando abbiamo pubblicato il nostro rapporto sull’euro digitale. In quel periodo abbiamo svolto ulteriori analisi, chiesto spunti a cittadini e professionisti, e condotto alcune sperimentazioni, con risultati incoraggianti. Tutto cio’ ci ha portato a decidere di cambiare marcia e avviare il progetto dell’euro digitale”. E’ quanto afferma la presidente della Bce Christine Lagarde nel comunicato con cui la banca centrale annuncia di aver dato il via libera al progetto dell’euro digitale. “A seguito della decisione – si legge nel comunicato Bce – il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe si e’ unito alla riunione, si e’ congratulato con il Consiglio direttivo ed ha espresso il suo pieno sostegno al progetto”. ‘Il nostro lavoro – ha aggiunto Lagarde – mira a garantire che nell’era digitale i cittadini e le imprese continuino ad avere accesso alla forma di denaro piu’ sicura, la moneta della banca centrale’. La fase di indagine durera’ 24 mesi e avra’ l’obiettivo di affrontare questioni chiave riguardanti la progettazione e la distribuzione. Un euro digitale deve essere in grado di soddisfare le esigenze degli europei, contribuendo allo stesso tempo a prevenire attivita’ illecite ed evitando qualsiasi impatto indesiderato sulla stabilita’ finanziaria e sulla politica monetaria. Cio’ non pregiudica alcuna futura decisione sulla possibile emissione di un euro digitale, che arrivera’ solo in seguito. In ogni caso, un euro digitale integrerebbe il contante, non lo sostituirebbe.
Di seguito, Il testo integrale della comunicazione di Panetta: https://www.ecb.europa.eu/press/blog/date/2021/html/ecb.blog210714~6bfc156386.it.html