Nemmeno il tempo di archiviare la sospensione del cashback che già si inizia a parlare della cancellazione della lotteria degli scontrini. Il Governo Draghi sta pezzo a pezzo smontando le misure cashless fortemente volute dal Governo Conte, sostanzialmente tenendo sopite le frange più accese del dibattito. La lotteria degli scontrini, entrata in vigore dopo vari ritardi solo a febbraio 2021, vale 2,5 miliardi di euro all’anno, e probabilmente non è stata ben compresa e amata da tutti. A differenza del cashback, che dopo l’onboarding di carte e iscrizione al sito non richiede altro che pagare, la lotteria è fatta da un meccanismo di “ingresso” più semplice e immediato ma richiede che ad ogni singolo pagamento si presenti il codice personale ad essa legato, operazione che per molti risulta alquanto noiosa da adempiere, se non addirittura superflua, finendo con l’essere dimenticata. Nell’ottica di risparmiare risorse ovunque possibile il Governo starebbe quindi pensando di cancellare anche questa iniziativa cashless tanto più, appunto, che il suo impatto presunto sia sostanzialmente limitato. Immaginabile quindi che, qualora ritenuto necessario, non ci saranno scrupoli nel cambiare rotta ma a quel punto viene da chiedersi se e in che modo si potranno incentivare i pagamenti elettronici e contrastare i comportamenti scorretti o faziosi, dal momento che in altri paesi queste stesse misure hanno dimostrato la loro efficacia?
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