La recente presa di posizione del governo e delle autorità finanziarie di Pechino contro i Bitcoin e suoi fratelli hanno di fatto spianato definitivamente la strada all’adozione (sempre più probabile e sempre più diffusa) dello Yuan digitale. In Europa, la posizione nei confronti di cripto e valute digitali private è da sempre molto scettica e il 14 luglio ci sarà anche la decisione sull’euro digitale. A questo proposito, proprio la Banca Centrale Europea ha chiesto a Commissione e Parlamento che gli venga affidato il potere di veto per quanto riguarda le criptovalute e le materie ad esse riferite. Così facendo, tra l’altro, la strada per l’eventuale adozione dell’euro digitale sarebbe più facile da spianare. La BCE, anche nell’ambito delle disposizioni della Commissione in materia, a tutela dei consumatori, vorrebbe che i suoi pareri fossero ritenuti vincolanti utilizzando l’EBA come soggetto di vigilanza. La questione delle competenze in ambito comunitario è una delle più vecchie (assieme a quella del deficit democratico) che ritornano ciclicamente fin dalla fondazione stessa delle prime Comunità e poi della CEE e dell’Unione Europea. Tuttavia, questa potrebbe essere l’occasione per dirimere almeno in parte alcuni di questi dubbi istituzionali.
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