Appalti pubblici: già approvato da ISA il progetto pilota europeo per l’analisi dei dati attraverso una infrastruttura comune. Tra gli obiettivi: risparmio, meno burocrazia e più competitività.
L’e-Procurement, ovvero la digitalizzazione di tutti i processi sottostanti agli appalti pubblici, è una leva importante per la crescita economica di un paese. Garantisce infatti una maggiore efficienza dei processi amministrativi nell’ambito degli acquisti della pubblica amministrazione (con conseguente maggiore controllo e razionalizzazione della spesa pubblica), limita i rischi di corruzione e snellisce quegli iter burocratici che ostacolano una corretta competitività perché dissuadono nuovi fornitori a partecipare alle gare. Dal 2001 è attivo il programma ISA (Interoperability Solutions for Public Administrations, businesses and citizens), oggi ISA2, finanziato e gestito dall’Unione Europea, che promuove l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni europee.
Nel piano di lavoro di ISA2 per il 2020 è stata approvata un’azione volta alla creazione di un framework europeo e un’infrastruttura comune per il monitoraggio degli appalti pubblici in tutta Europa attraverso un set di servizi e strumenti per l’analisi di dati strutturati, condivisibili e riutilizzabili per arrivare a decisioni ponderate, basate sui dati. Il gruppo europeo sta dunque raccogliendo i requisiti a livello di informazioni e di obiettivi primari che si vogliono ottenere con i suddetti strumenti di analisi.
Sebbene molto sia stato fatto per introdurre la digitalizzazione nei paesi e, soprattutto, per creare una mentalità di reciproco scambio di informazioni, gli appalti pubblici digitali devono oggi ancora affrontare delle importanti sfide per arrivare ad avere dati di qualità in un formato comune e riuscire ad interfacciare diversi database. Di ostacolo c’è anche la carenza di competenze che potrebbero sfruttare le tecnologie emergenti per l’analisi avanzata dei dati disponibili.
Alla richiesta dell’Europa di avanzare proposte per la revisione del piano delle attività del programma 2020 di ISA2, AGID (Agenzia per L’Italia digitale) ha riconosciuto subito la necessità di avere un approccio europeo comune, e ha presentato al Comitato ISA2 la prima proposta italiana, completa di componenti chiave per una soluzione a livello europeo: l’iniziativa “e-Procurement Analytics”. La proposta, elaborata dall’e-Procurement Team di AGID e in particolare da Carmen Ciciriello come Advisor di AGID, è stata approvata in Commissione Europea che ha poi avviato un progetto pilota per attuarla.
Obiettivo del progetto pilota – coordinato dalla Commissione Europea in collaborazione con AGID, è quello di sviluppare strumenti di analisi con dati reali, messi a disposizione da ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), da CONSIP (centrale di acquisti nazionale italiana) e da IMPIC (Istituto Portoghese per gli appalti pubblici), sulla base di una infrastruttura distribuita dove i dati provenienti da diverse fonti sono armonizzati e messi a disposizione degli stakeholder rilevanti e operatori qualificati per analizzarli.
Nel dettaglio, i dati esistenti in diversi formati (Open Data csv dell’ANAC BDNCP – Banca Dati Nazionale degli Appalti Pubblici Italiani, i dati RDF di Consip e i Json OCDS di IMPIC) verranno armonizzati utilizzando un unico formato comune (l’e-Procurement Ontology) insieme ai dati del TED (Tenders Electronic Daily), la versione online del supplemento alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dedicato agli appalti pubblici europei che pubblica 746.000 avvisi di aggiudicazione all’anno, tra cui 235.000 bandi di gara per un valore di circa 545 miliardi di euro. Questi dati saranno utilizzati per effettuare analisi e costruire indicatori che permettano di comprendere meglio gli appalti pubblici in Europa e nei vari Stati membri. Gli strumenti di analisi sviluppati saranno poi resi disponibili a livello europeo e consentiranno un’analisi e un monitoraggio più dettagliato.
“Questo pilota pone l’Italia in prima linea negli sviluppi degli appalti pubblici digitali in Europa. Dobbiamo essere molto orgogliosi del notevole sforzo compiuto in particolare dai fornitori di dati italiani, ANAC e CONSIP. Attraverso questo progetto pilota, stanno aprendo la strada alla creazione dello Spazio comune europeo dei dati per gli appalti pubblici” ha dichiarato Carmen Ciciriello, AD di Celeris Group, che oggi, in qualità di Advisor DG GROW, coordina il gruppo di lavoro degli eForms, il nuovo standard per la pubblicazione degli avvisi e dei bandi sul TED.
In una prima fase di sviluppo, la Commissione Europea prevede di utilizzare il TED come principale fonte di dati, tenendo conto di una migrazione dagli attuali modelli di formulari a eForms, introdotti attraverso il regolamento (UE) 2019/1780 che segneranno un importante miglioramento in termini di qualità dei dati sugli appalti e diventeranno obbligatori dall’ottobre 2023.
La Commissione europea sta monitorando gli sviluppi negli Stati membri e ha istituito il sottogruppo eForms all’interno del gruppo di esperti sugli appalti elettronici, guidato da rappresentanti francesi e dalla DG GROW.