La piattaforma predisposta da Poste italiane per la prenotazione del vaccino e utilizzata dalla struttura commissariale si allarga a sempre più Regioni. Dal 3 aprile verrà utilizzata anche dalla Lombardia, per permettere ai suoi residenti di prenotare la somministrazione del vaccino. La Lombardia si aggiunge alle cinque Regioni che già utilizzano questa piattaforma: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Sicilia. La piattaforma di Poste, però, non è solo online: gli utenti possono prenotare il vaccino anche attraverso altri strumenti, a partire dal call center e arrivando ai postini.
Come si prenota il vaccino con Poste
- Il primo sistema utilizzato da Poste consiste in una piattaforma online, accessibile al sito https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it. Una volta entrati nel portale, per prenotare si richiede l’inserimento del codice fiscale e del numero della tessera sanitaria della persona che si deve vaccinare. Il secondo sistema è un call center: nelle Regioni che utilizzano il servizio è possibile chiamare il numero verde 800.009.966, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Non è quindi disponibile il sabato e nei giorni festivi.
- La prenotazione è possibile anche attraverso gli sportelli Atm Postamat: in questo caso l’utente deve recarsi allo sportello a lui più comodo, inserire la tessera sanitaria e seguire le istruzioni per la prenotazione. Un’ultima possibilità è quella di prenotare la somministrazione della dose attraverso il postino e il palmare che ha in dotazione: il postino effettua la prenotazione e stampa la ricevuta con le informazioni relative all’appuntamento.
Attraverso il portale di Poste è possibile vedere quali siano i punti vaccinali dove è prevista la somministrazione delle dosi. Una volta che si entra nel sistema, il portale permette di scegliere il centro vaccinale più vicino alla propria abitazione. L’utente può, inoltre, stabilire l’appuntamento, prenotando per un giorno e un orario definiti. La piattaforma registra anche l’avvenuta somministrazione, inserendo la persona che ha ricevuto le dosi direttamente nell’anagrafe vaccinale. Un’operazione che potrebbe poi tornare utile in caso di previsione di un passaporto vaccinale.