L’ipotesi di adottare un passaporto vaccinale per consentire alle persone di riappropriarsi pienamente delle proprie vite e, allo stesso tempo, consentire alle attività economiche e turistiche di riaprire (almeno parzialmente) i battenti è un’ipotesi che è stata presa in considerazione da più parti negli ultimi mesi. Compagnie aeree, cinema, teatri, ristoratori, tour operator è lunga la lista di coloro hanno manifestato o addirittura iniziato a studiare una soluzione per riaprire i servizi i sicurezza per chi ha ricevuto il vaccino. La stessa UE si è messa all’opera in questa direzione per un sistema di certificazione. Apertamente favorevole a questo genere di soluzione è anche Federalberghi. “Dobbiamo far ripartire il prima possibile le nostre imprese. E’ indispensabile intervenire rapidamente per costruire la ripartenza nei prossimi mesi e tenere in vita un settore ormai sfiancato da una crisi che dura ormai da un anno intero”. Lo dichiara in una nota Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. “Pur consapevoli che per risollevare anche le sorti del turismo serve un’accelerazione nella campagna di vaccinazione, e’ essenziale sin da ora lavorare ad un passaporto vaccinale che permetta alle persone immunizzate di tornare gia’ da subito a muoversi ma, e’ altresi’ importante poter dare comunque la possibilita’ di viaggiare a tutti, pur nel rispetto della sicurezza e con tutte le dovute cautele”.
Italia.it: il portale del turismo che non riesce a prendere il via
Nel 2004, è stato annunciato il sito promosso dal Ministero del Turismo, ma aperto cinque anni dopo. Attualmente, il web...
Leggi ancora