Di Fabrizio Vedana
Con Risoluzione approvata nella seduta di venerdì 10 luglio 2020 il Parlamento europeo ha adottato il Piano d’azione della Commissione sulla lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, evidenziando i cambiamenti più urgenti per raggiungere un quadro europeo efficiente ed auspicando l’adozione di corpus normativo europeo unico in materia di Antiriciclaggio.
Il Parlamento stigmatizza la mancata attuazione della quarta direttiva antiriciclaggio da parte di numerosi Stati membri, invocando un approccio a tolleranza zero e procedure di infrazione contro i Paesi UE che sono in ritardo nel recepimento delle norme nel diritto nazionale. Le autorità giudiziarie e di polizia nazionali, evidenzia il Parlamento, devono cooperare maggiormente e condividere le informazioni tra loro.
Come già avvenuto nel disciplinare la tutela dei dati personali, anche in ambito antiriciclaggio viene auspicata l’adozione di un regolamento europeo contenente un corpus normativo unico; non più, quindi, direttive da recepire da parte dei singoli Stati ma, come è stato per la privacy (GDPR), un regolamento di immediata e uniforme applicazione in tutta Europa. Tale regolamento dovrà regolare, tra l’altro, l’identificazione dei titolari effettivi, l’elenco dei soggetti obbligati e i relativi obblighi di segnalazione, i requisiti di adeguata verifica della clientela, inclusi quelli relativi alle persone politicamente esposte e le disposizioni relative alla istituzione e tenuta dei registri sulla titolarità effettiva e di quelli centralizzati dei conti di pagamento e dei conti bancari
Viene espressa soddisfazione per il fatto che la Commissione abbia accolto la reiterata richiesta del Parlamento di creare un meccanismo di coordinamento e sostegno per le Unità di informazione finanziaria (UIF). Tale strumento darebbe ai Paesi UE accesso alle informazioni pertinenti e al lavoro di supporto sui casi transfrontalieri.
Il Parlamento chiede inoltre che la Commissione affronti il problema della persistente mancanza di dati di qualità per identificare i beneficiari finali, chiedendo la creazione di registri interconnessi e con elevati standard di protezione dei dati e ribadisce che le giurisdizioni non cooperative (presenti anche all’interno della stessa UE) e i paesi terzi ad alto rischio devono essere immediatamente inseriti nella lista nera, che deve essere basata su parametri chiari di riferimento e seguita da una cooperazione con quei paesi che intraprendono riforme.
Infine, il Parlamento chiede il riconoscimento reciproco delle decisioni di congelamento e confisca di beni aventi origine illecita. Ciò faciliterebbe il recupero transfrontaliero dei proventi di reato. Inoltre, viene richiesto che la BCE possa ritirare le licenze delle banche operanti nell’area dell’euro che violano gli obblighi antiriciclaggio o di contrasto al finanziamento del terrorismo, indipendentemente dalla valutazione delle autorità nazionali antiriciclaggio.