A dispetto di chi farebbe persino carte false per uscirne, si prospettano nuovi ingressi nell’area Euro. Croazia e Bulgaria sono, infatti, entrate a far parte ufficialmente da oggi con le rispettive monete, la kuna e il lev, del cosiddetto “exchange rate mechanism II” della Bce, fase propedeutica a un eventuale ingresso nella zona euro alla scadenza fra due anni. Venerdi’, la banca centrale europea aveva fissato il punto medio per il cambio delle due divise: un euro equivale a 7,534 kune croate e a 1,95583 lev bulgari. Prima di poter entrare nell’euro, le nuove divise devono rimanere per due anni nell’exchange mechanism II dove possono subire oscillazioni massime del 15% evitando svalutazioni per evitare vantaggi competitivi.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “L’euro è un simbolo tangibile dell’unità europea, della prosperità e della solidarietà. Questa decisione riconosce le importanti riforme economiche già intraprese dalla Bulgaria e dalla Croazia, confermando al contempo l’attrattiva costante della moneta unica europea. Continueremo a stare con entrambi i paesi mentre intraprendono i passi successivi e finali verso l’adesione all’area dell’euro. ”
Le fa eco Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per un’economia che lavora per le persone, ha dichiarato: “Sono lieto di accogliere la Bulgaria e la Croazia come membri del meccanismo di cambio II, un’importante pietra miliare sulla strada per l’adozione dell’euro come valuta nazionale. Entrambi i paesi hanno lavorato duramente per arrivare a questo punto, anche nel mezzo della pandemia di coronavirus. È una testimonianza dell’attrattiva della nostra moneta comune – ancora relativamente giovane ma di grande successo a livello globale. Buone notizie per Bulgaria, Croazia e per l’intera area dell’euro. ”
La partecipazione all’ERM II contribuirà a rafforzare la resilienza delle economie della Bulgaria e della Croazia. Aiuterà entrambi i paesi a concentrare le loro politiche sulla stabilità, a favorire la loro convergenza e infine a sostenerle nei loro sforzi per l’adozione dell’euro.
La Commissione si compiace inoltre del fatto che la Bulgaria e la Croazia si impegnino a mantenere lo slancio delle riforme e a raggiungere una convergenza economica sostenibile verso l’adozione dell’euro. A tal fine, si sono entrambi impegnati ad attuare ulteriori riforme durante la loro partecipazione all’ERM II, conformemente allo scopo del meccanismo orientato alla stabilità.
Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “La Bulgaria e la Croazia hanno compiuto enormi sforzi per prepararsi all’entrata nell’ERM II e nell’Unione bancaria. Oggi, questi sforzi hanno dato i loro frutti. In un momento di crisi e incertezza, questa decisione invia un messaggio di fiducia nell’euro e chiarezza sul fatto che Bulgaria e Croazia saranno i prossimi paesi a cui aderire. Mentre fanno questo passo fondamentale verso la nostra moneta comune, noi europei facciamo un nuovo passo verso un’Unione sempre più vicina. “