Siamo alle battute finali, il Governo ha scelto la tanto attesa app per il tracciamento dei contagi, si chiama Immuni. È stato quindi scelto il progetto di Bending Spoons, la quale si occuperà anche degli aggiornamenti necessari nel corso dei mesi.
Facendo chiarezza nel groviglio di competenze che si è venuto a creare, l’app è stata scelta dal gruppo di esperti che si era insediato presso il Ministero dell’innovazione e ora sarà sottoposta al gruppo per la ricostruzione presieduto da Vittorio Colao. La app Immuni, che non sarà obbligatoria, ma scaricabile solo in modo volontario, si compone di due parti. La prima è un sistema di tracciamento dei contatti che sfrutta la tecnologia Bluetooth. A questo proposito, l’Europa aveva fortemente battuto e ha dettato le regole di fondo: anonimato e niente geolocalizzazione, sì a bluetooth e volontarietà. Criteri che vedono il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. Come detto, per il suo funzionamento la app sfrutta la tecnologia bluetooth che deve “stimare con sufficiente precisione” (circa 1 metro) “la vicinanza” tra le persone per rendere efficace l’avvertimento se si è venuti in contatto con una persona positiva al Covid-19. “I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio” sottolinea Bruxelles, precisando che l’obiettivo delle app “non è seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole” perché questo “creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy”.
La seconda funzione di Immuni, invece, è un diario clinico contenente tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) e che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.
Per garantire l’anonimato, è previsto che le app utilizzino un ID “anonimo e temporaneo che consenta di stabilire un contatto con gli altri utenti nelle vicinanze”. In Europa esiste già un progetto che soddisfa questi criteri, su cui stanno convergendo Francia e Germania. Si chiama Pepp-Pt (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) .
L’ottenimento della app per il tracciamento – che ricordiamo per funzionare correttamente necessita almeno del 60% di adesione tra i cittadini – è una delle condizioni principali per entrare a tutti gli effetti nella fase2 e iniziare il lungo percorso che ci si augura possa condurci alla ripresa della normalità.