Giudizio in chiaroscuro da parte dell’Unione Europea per l’Italia. Oggi, infatti, l’UE approverà il Country report 2020 e dà i voti al nostro Paese. Il debito pubblico rimane il peso principale per l’Italia e non è da escludersi un richiamo da parte delle Istituzioni europee.
Tra gli aspetti positivi invece, vi è la lotta all’evasione per il contrasto della quale il report riconosce “sostanziali progressi” fatti nell’ultimo anno. Ciò è dovuto, in particolare, al “rafforzamento dei pagamenti elettronici” che sono stati utilizzati come strumento per l’emersione dell’economia sommersa. Altri aspetti positivi emergono per ciò che concerne le politiche sociali e quelle attive sul lavoro, inoltre sono stati riscontrati importanti passi avanti nell’ambito degli investimenti in ricerca e innovazione.
Venendo, poi, alle note dolenti, in Italia rimane preoccupante lo scenario relativo alla giustizia, ancora troppo lenta e ben poco efficiente, così come dei profili di criticità sono riscontrabili nel mancato taglio delle tasse sul lavoro.
Nessun progresso sull’incidenza dei conti pubblici è rappresentato poi dalle spese che riguardano pensioni, reddito di cittadinanza e altre spese sociali che pesano sul bilancio nazionale per il 47% della spesa sociale, una media di gran lunga superiore a quella europea del 38,9% e con outlook negativo.
Gli aspetti critici già riscontrati dalla UE rischiano poi di dover essere aggiornati negativamente a causa dell’impatto (ovviamente non calcolato) del coronavirus sull’economia italiana, che già sta scaturendo le preoccupazioni delle associazioni di categoria del commercio.
Questo è un primo report che riguarda lo stato di salute dell’economia e della sostenibilità finanziaria italiana, tra maggio e giugno vi sarà la valutazione complessiva sulla politica di bilancio italiana e in quella sede potremmo saperne di più anche relativamente all’impatto che i fattori interni ed esterni avranno sul nostro sistema produttivo, economico e finanziario.