Il giorno dopo l’annuncio che la Banca centrale francese sta lavorando alla realizzazione di una valuta virtuale garantita dallo Stato, arriva un’altra doccia gelata per Facebook. I ministri degli esteri europei hanno, infatti, rilasciato una nota congiunta all’agenzia Reuters nella quale dichiarano senza mezze misure che “Nessuna moneta di questo tipo (stablecoin o valuta digitale privata ndr) dovrà essere disponibile fino a che non saranno adeguatamente identificate e affrontate le criticità”.
Arriva quindi un secco no a Libra e ai progetti simili da parte dell’Unione Europea che decide di chiudere le frontiere a questo mercato. La posizione UE, in verità, è stata molto chiara fin da subito, dal momento che commissari e ministri avevano già espresso pareri profondamente critici riguardo la realizzazione della valuta di Facebook e, in generale, di tutte le altre monete ad essa assimilabili. Il problema è sempre lo stesso: Facebook non è in grado di offrire sufficienti garanzie riguardo la sicurezza e i rischi che il rilascio di una tale moneta potrebbe comportare e l’UE non è disposta a mettere a repentaglio la propria sicurezza e stabilità economica e monetaria.
Per Libra questo è sicuramente un colpo duro, anche se è immaginabile che non giunga del tutto inatteso, e si aggiunge alle numerose e prestigiose defezioni che il “club” monetario di Zuckerberg ha registrato nei mesi scorsi e che (probabilmente) avevano già indotto ad un rapido rilancio di Facebook Pay.
L’Unione Europea sta poi lavorando su un doppio binario per quanto riguarda le monete virtuali. Da un lato, come dichiarato anche dal commissario alle Finanze Valdis Dombrovskis, ,a Commissione sta già lavorando alla stesura di un regolamento organico sulle cripto attività. Dall’altro, rimane ancora in piedi il progetto di una valuta digitale pubblica europea nella quale dovrebbe avere una parte importante anche la BCE.