Si allarga il crackdown sulle attivita’ di Binance, la piattaforma piu’ grande del mondo per quanto riguarda il trading di criptovalute (668 miliardi di dollari movimentati a giugno).
Dopo l’intervento della Consob che in un comunicato ha avvertito i risparmiatori che “le aziende del Binance Group non sono autorizzate a fornire servizi di investimento e a operare nel nostro paese”, misure analoghe sono state prese dalle autorita’ di controllo in Lituania e a Hong Kong. La banca centrale lituana ha affermato che un’affiliata dei pagamenti Binance con sede a Vilnius fornisce “servizi di investimento senza licenza” nel paese. Il regolatore dei mercati di Hong Kong ha invece messo sotto osservazione il programma di scambio di token azionari che era gia’ stato oggetto di esame a inizio anno nel Regno Unito e in Germania.
Binance ha annunciato la decisione di chiudere questo programma “per motivi commerciali”. Questi interventi delle autorita’ limitano ulteriormente la capacita’ di Binance di collegarsi al sistema finanziario tradizionale. Gli organismi di vigilanza finanziaria globali hanno espresso preoccupazione per questioni quali la protezione dei consumatori. Il primo segnale di preoccupazione mandato a giugno dalla britannica Financial Conduct Authority si e’ rivelato il primo di una serie di importanti risposte normative e del settore privato a uno dei maggiori protagonisti del mondo delle criptovalute.
Il monito della Fca ha indotto alcune banche come Barclays e Santander a limitare la possibilita’ per i propri clienti di inviare alla societa’ costituita nelle Isole Cayman.