Il principio di unire due sistemi è un concetto semplice in superficie ma non così facile da realizzare nella realtà. Ecco perché le API (Application Programming Interface) sono diventate silenziosamente una componente cruciale nel puzzle tecnologico. Simon Fairbairn esamina i vantaggi e il ruolo che questi “piccoli connettori intelligenti” stanno giocando nella trasformazione digitale.
Molti sono d’accordo nel dire che “l’unione fa la forza”: unirsi e collaborare insieme dà una maggiore spinta ad ogni iniziativa. Questo concetto vale soprattutto quando ci riferiamo alle persone: il valore che otteniamo parlando, scambiando idee e lavorando con gli altri per risolvere i problemi è estremamente elevato e ce ne siamo accorti durante il recente periodo di lock-down! Ma in realtà, non sono solo gli umani a essere coinvolti in questo, anche per le macchine può essere la stessa cosa. In effetti, negli anni a venire si potrebbe sostenere che la collaborazione e l’interconnessione tra sistemi informatici diventerà sempre più importante man mano che l’intelligenza artificiale prenderà piede, l’apprendimento automatico delle macchine sarà altrettanto importante che quello tra umani e la rete interconnessa del nostro panorama tecnologico consentirà di offrire servizi ed esperienze agli utenti sempre nuove, più efficaci e, sicuramente, integrate.
Se si guarda la cosa superficialmente, il concetto di collegare tra loro sistemi informatici differenti sembra semplice, ma in realtà non è così facile da realizzarsi. In questo ambito le cosiddette API (Application Programming Interface) sono diventate, piano piano, un componente cruciale del rompicapo. Le API sono come l’ospite discreto di una festa, che presenta gli invitati tra di loro e modera il flusso dei discorsi, senza farsi troppo notare. Le API hanno avuto un forte sviluppo tra il 2019 e il 2020: quasi il 100% e, ora, oltre 46 milioni sono archiviate tramite il sito Postman, una delle principali piattaforme di API: una crescita formidabile.
Le API: un valore messo in comune
In pratica già oggi, le molte opportunità di integrazione tra sistemi hanno portato a uno scenario di ecosistemi tecnologici più ricchi e dinamici. Si pensi ale numerose soluzioni innovative che si stanno presentando sul mercato: il single sign on, la condivisione dei dati abilitata tramite Open Banking e, nel caso dei pagamenti presso i retailers, i collegamenti tra terminali e le più svariate soluzioni di cassa. Ovunque si guarda ci sarà un’API, che lavorerà silenziosamente in background per rendere l’integrazione attiva e il nostro mondo più semplice, più ricco e migliore. Per Ingenico, a Worldline brand l’approccio alle API è stato un catalizzatore per fornire nuovi entusiasmanti casi d’uso. La nostra esperienza conferma l’opinione che le API siano diventate il centro della trasformazione digitale; tra coloro che lavorano su progetti digitali innovativi, l’84,5% afferma che le API stanno svolgendo un ruolo significativo nei loro progetti.
Migliore, più intelligente, più veloce
L’integrazione dei sistemi è un fattore importante per lo sviluppo e la diffusione delle nostre soluzioni, ma si è basata finora in gran parte su una varietà di connessioni personalizzate, middleware o API locali. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stato un cambiamento radicale nel modo in cui le API sono state progettate. In particolare, l’uso di protocolli come RESTful JSON, ha contribuito a semplificare notevolmente il processo di connessione tra servizi e il loro utilizzo, indipendentemente dal linguaggio di programmazione sottostante o dalla piattaforma utilizzata.
Pertanto, il termine API è diventato un argomento di discussione comune a tutti gli integratori perché le organizzazioni e i fornitori di soluzioni cercano sempre nuovi modi per essere più efficaci e offrire soluzioni e servizi migliori ai loro clienti. La partecipazione a ecosistemi più ampi è un mezzo per soddisfare sempre più utenti e sempre meglio. Tra i progettisti, le domande “Come ci connettiamo?” e “Hai un’API?” sono sempre più frequenti e consentono di ridurre i costi di sviluppo e gli investimenti, rendendo le cose più semplici e i sistemi più facili da collegare tra loro.
I miglioramenti negli standard, la disponibilità di API già pronte e documentate hanno trasformato le attività di integrazione che richiedevano settimane e una notevole esperienza in attività che richiedono solo giorni e sviluppi semplici per essere completate. Ciò ha portato a una ampia diffusione di API disponibili, consentendo agli sviluppatori di connettersi a più sistemi e più servizi. Anche la crescita di aziende interamente costruite intorno all’integrazione via API ad altri sistemi terzi (per esempio Uber e l’utilizzo che fa dei servizi di messaggistica di Twilio e dei servizi di mappe di Google) è una dimostrazione dell’efficacia di questo strumento per il business. In effetti, quasi la metà dei 13.500 intervistati del rapporto API 2020 di Postman ha dichiarato che l’investimento di tempo e risorse nelle API aumenterà ulteriormente nei prossimi 12 mesi.
Le API per Ingenico
Anche per Ingenico, a Worldline brand questo percorso di sviluppo è fondamentale e apporta un valore reale ai servizi che offriamo ai nostri clienti. Per esempio, il checkout digitale in negozio ha visto l’utilizzo di molte API per integrarsi con i vari servizi, arricchendo e semplificando questa esperienza sia per il consumatore che per il commerciante, nelle varie fasi del percorso:
- Prima della transazione: creazione del carrello, scansione dei codici a barre con il terminale di pagamento, visualizzazione del contenuto del carrello senza la necessità di un terzo dispositivo con schermo
- Durante la transazione: selezione del metodo di pagamento (carte a contatti e contactless, ma anche lettura di QRcode o gestione di carte RfID …)
- Dopo la transazione: completata la transazione si gestisce l’invio dei dati sui canali telecom sotto forma di ricevuta digitale, l’archiviazione su server, la gestione delle statistiche e della business intelligence utilizzando servizi terzi …
Tutto ciò gli sviluppatori lo ottengono concordando con le terze parti le migliori API “pubbliche” utilizzate per scambiarsi i dati, ma senza dover compromettere la sicurezza, i pagamenti o il funzionamento del terminale di pagamento. Astrarre la complessità e fornire agli sviluppatori un accesso immediato alle informazioni che necessitano (e solo a quelle), ha davvero aiutato a ridurre le difficoltà che erano evidenti in ogni attività di integrazione fatte in passato. Ad esempio, collaborare con un importante ISV (Independent Software Vendor) stabilendo una connessione semplice tra le sue applicazioni “di business” e un pagamento, fatto in qualsivoglia forma, era un’attività che richiedeva settimane per trovare un protocollo comune, ma ora, utilizzando le API fornite, viene completata nel corso di un pomeriggio. A dimostrazione della intenzione di Ingenico, a Worldline brand a favorire l’integrazione di sistemi tramite API, la nuova gamma di terminali Axium Android viene fornita già con una serie di API “globali” pronte all’uso, il che significa semplificare di molto la vita dei partner sviluppatori delle applicazioni a valore aggiunto che potranno girare sul terminale stesso.
Il futuro è decisamente luminoso (e interconnesso)
La trasformazione di Ingenico, a Worldline brand da semplice fornitore di terminali a fornitore di servizi tramite la Payment Platform as a Service (PPaaS), richiede di sviluppare ulteriormente questo approccio API. Ogni servizio sviluppato ed eseguito sulla piattaforma è stato progettato per essere usufruito tramite un’API. Ciò consentirà ai nostri clienti di offrire servizi ai loro utenti, attraverso qualsiasi strumento, purchè connesso alla nostra piattaforma con API di semplice utilizzo. Si possono così effettuare “in remoto” operazioni di creazione di account, attivazione di servizi, esecuzione di pagamenti, gestione degli archivi, statistiche, servizi di back office e gestione patrimoniale e altro ancora …..
Un ottimo ma semplice esempio è un recente “proof of concept” in cui abbiamo aiutato un importante programma di fidelizzazione a migliorare un punto dolente che stavano riscontrando con una nuova offerta di cashback come benefit per gli utenti. La sfida che avevano era che i dati delle transazioni venivano ricevuti diversi giorni dopo l’evento, creando una discontinuità nel servizio e una disagevole esperienza per il cliente. Ora, con l’aiuto di un’utile API, i dati della transazione effettuata (ovviamente escludendo i dati riservati) vengono acquisiti in tempo reale e il servizio è pronto per essere usufruito immediatamente, con soddisfazione di tutti gli utenti.
Per il settore dei pagamenti, l’uso delle API è vitale. I commercianti si aspettano che i dati fluiscano senza problemi dai sistemi di cassa ai terminali di pagamento e viceversa. La contabilità, la gestione dell’inventario, le informazioni di mercato e la gestione delle frodi sono tutte attività “terze” che sono fortemente impattate dai dati del pagamento che devono, quindi, essere fruibili tutti e immediatamente Con le API creiamo spazio per ulteriori miglioramenti sia nei servizi al retailer, sia nell’esperienza utente, lungo tutta la catena del valore. Senza questi piccoli software, che sono “connettori intelligenti”, il nostro mondo sarebbe molto meno connesso e molto meno interessante.
Per eventuali domande o per saperne di più, è possibile contattare direttamente Simon FairbairnoMyriam Hebron, Solution Marketing per le Global APIs. Per maggiori informazioni sulla soluzione Payment Platforms as a Service (PPaaS): https://www.ppaas.com/
Fonte: https://www.ingenico.it/articoli/2021/la-silenziosa-crescita-delle-api-application-programming-interface.html