Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, indica i ‘paletti’ che l’associazione di palazzo Altieri ha indicato nella risposta alla consultazione della Bce in vista della possibile nascita dell’euro digitale. La tecnologia dlt le banche l’hanno sperimentata con l’iniziativa lanciata da ABiLab con la spunta interbancaria ricorda il Direttore generale di Abi. “Oggi il sistema e’ operativo con oltre 100 nodi che gestiscono 330 milioni di transazioni annue” rivela Sabatini. Un’esperienza che dimostra come questa della tecnologia Dlt “puo’ essere portata al servizio dell’euro digitale con un approccio di open innovation e di cooperazione tra attori in competizione tra loro”. L’euro digitale deve essere costruito sulla base della tecnologia dei registri condivisi (Dlt) e deve essere “funzionalmente diverso da uno strumento di pagamento elettronico per integrare e non competere con la moneta di banca commerciale e con le iniziative e gli investimenti fatti dalle banche”. Altro aspetto essenziale per le banche e’ quello della programmabilita’ dell’euro digitale aggiunge Sabatini parlando al primo global banking forum organizzato da Eccellenze d’impresa. Abi e AbiLab da dicembre a febbraio scorso hanno messo in piedi, con 18 gruppi bancari e cinque partner tecnologici, quattro demo funzionanti di altrettanti servizi resi possibili dall’euro digitale. “La programmabilita’ realizza in pieno il mandato degli attori di mercato che muovendo da innovazioni dell’Autorita’, in questo caso la Bce, possono poi svilupparle in un ottica di potenziamento dei servizi verso i cittadini e i casi d’uso realizzati rappresentano una buona base per dimostrare che la programmabilita’ deve essere un elemento fondamentale della nuova valuta e consentira’ alle banche ampliare gamma dei servizi”.
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