Il Pentagono starebbe valutando la possibilita’ di chiudere il progetto Jedi per il cloud computing, assegnato a Microsoft, perche’ rischia di restare fermo a lungo dopo la causa intentata da Amazon. Inoltre, molti deputati hanno criticato l’assegnazione del progetto a un’unica azienda, dato che e’ ormai preferibile, per vari motivi, l’assegnazione di progetti cosi’ ambiziosi a piu’ societa’. Il contratto da 10 miliardi di dollari in 10 anni per la Joint Enterprise Defense Infrastructure (Jedi), che dovrebbe creare un sistema unico di servizi e gestione dei dati del Pentagono sul cloud, e’ stato assegnato a Microsoft nel 2019, contro le previsioni degli esperti. Amazon ha subito fatto causa, affermando che il processo decisionale e’ stato contaminato da un’evidente “influenza politica”: l’allora presidente Donald Trump avrebbe fatto “pressioni inappropriate” per fare in modo che Amazon non ottenesse il contratto, con l’obiettivo di “danneggiare quello che percepiva come un nemico politico, Jeffrey P. Bezos”, proprietario di Amazon e del Washington Post, giornale contro cui si e’ piu’ volte scagliato Trump.
Lo scorso mese, un giudice federale ha respinto la richiesta del Pentagono di rigettare la maggior parte delle pretese di Amazon, che punta a ottenere il contratto. Pochi giorni dopo, la vicesegretaria alla Difesa, Kathleen Hicks, ha detto che il dipartimento rivalutera’ il progetto “per determinare la strada migliore da seguire”. Un rapporto del Pentagono al Congresso ha inoltre spiegato il rischio che la causa di Amazon possa prolungare significativamente i tempi per la realizzazione del programma. Ai problemi con Amazon si aggiungo quelli con il Congresso: diversi parlamentari, oltre a esperti di contratti assegnati dal governo, credono che il contratto dovrebbe essere annullato per avviare un nuovo processo con cui assegnare il progetto a diverse societa’ e non a un’unica. Nel caso in cui il Pentagono decidesse di accantonare il contratto Jedi, il governo potrebbe cercare di creare un nuovo programma cloud espandendo i diversi contratti di Information-technology gia’ assegnati.