Nel 2019 il 64% degli europei ha usato un servizio Pa online, il 2020 ha rappresentato un balzo in avanti in termini di digitalizzazione. “La trasformazione digitale avanza speditamente a livello globale. Nel 2019 soltanto, il 64% dei cittadini europei ha utilizzato un servizio pubblico digitale online almeno una volta”. Lo ha detto il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, che e’ intervenuto con un videomessaggio al dibattito Onu sulla Cooperazione digitale e la connettivita’. “Il tasso di crescita e la distribuzione geografica della trasformazione digitale – ha pero’ aggiunto – sono state, tuttavia, diseguali. Nel 2018, appena il 20% delle imprese nei Paesi Ocse ha beneficiato di una connessione a banda larga. Divari digitali separano i cittadini sia dal punto di vista delle competenze nell’uso di internet, sia sul piano generazionale, oltre che, ovviamente, su quello geografico”. Inoltre, per il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, “la crisi pandemica causata dal Covid-19 ha sollevato nuove preoccupazioni in merito alla possibilita’ che la trasformazione digitale possa contribuire ad accrescere i divari esistenti di produttivita’ e reddito.
Tra coloro che hanno subito le perdite reddituali piu’ consistenti ci sono le donne, i giovani e i lavoratori non qualificati e atipici. L’Unctad stima che nel 2020 appena una persona su cinque tra coloro che vivono nelle economie meno sviluppate ha usato internet. Le connessioni di scarsa qualita’ hanno impedito a molti l’uso degli strumenti di videoconferenza e inciso negativamente sulla possibilita’ per gli studenti di accedere all’online learning. Secondo l’Unesco, anche nelle economie avanzate il 10% degli studenti ha avuto difficolta’ di accesso all’educazione digitale. Noi – ha sottolineato Colao – crediamo che la crisi pandemica possa trasformarsi in un’opportunita’ per noi: di accelerare la trasformazione digitale e favorire una societa’ digitale inclusiva”.