“Il piano è una sfida organizzativa complessa soprattutto nella fase di attuazione. Esige una visione strategica e una capacità progettuale: completeremo il lavoro nelle prossime settimane per renderlo uno strumento per lo sviluppo e il ridisegno del Paese”. Così il ministro dell’Economia, Daniele Franco, intervenendo in Aula alla Camera sul Recovery Plan. Ogni euro dovrà essere rendicontato “Ogni euro speso dovrà essere rendicontato sia esso a debito e sia non a debito. L’Italia contribuirà al finanziamento del bilancio comunitario, quindi nessun euro è veramente regalato ai nostri contribuenti” ha aggiunto il ministro. Governance centrale in coordinamento amministrazioni “Come giustamente sottolineato nella Relazione (sul Recovery, ndr) la definizione di una governance snella e ben definita a livello centrale e nelle autonomia territoriali è un nodo cruciale. Nell’accogliere la sollecitazione del Parlamento su questo punto, vi anticipo che la proposta finale di Piano conterrà la descrizione di un modello organizzativo basato su una struttura di coordinamento centrale collegato a specifici presidi settoriali presso tutte le amministrazioni coinvolte, unitamente a strumenti e strutture di valutazione, sorveglianza e attuazione degli interventi” ha chiarito Franco, chiudendo nell’Aula la discussione generale. “La questione della individuazione dei soggetti responsabili dell’attuazione – ha aggiunto – è ovviamente cruciale”. Il Ministro ha inoltre annunciato: “Questa cornice assicurerà una sana gestione finanziaria, rispetto delle regole europee e nazionali e il rispetto degli obiettivi quantitativi e dei traguardi intermedi. E’ inoltre prevista la definizione di un pacchetto di norme di semplificazione procedurale che agevoli la concreta messa in opera degli interventi”. Camere coinvolte prima dell’invio all’Ue “Il lavoro di sintesi del Parlamento che confluisce nelle relazioni e nelle risoluzioni contribuirà decisamente alla fase finale di definizione del piano di qui alla fine del mese” afferma Franco. Si tratta di “un lavoro ricognitivo approfondito che va assolutamente pienamente utilizzato” e, ha assicurato, c’è “l’impegno del governo di avvalersi della relazione e di coinvolgere il Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea”. Un impegno che “riguarda anche la successiva fase attuativa” del piano. A studio fondi ad hoc progetti esclusi “I progetti che non saranno inclusi nel piano non saranno necessariamente accantonati: non solo esistono gli altri strumenti nazionali ed europei ma stiamo anche valutando se istituire una linea di finanziamento ad hoc, complementare al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che includa i progetti che pur meritevoli per spirito e finalità ne siano esclusi perché non soddisfano alcuni criteri più stringenti”. Curare cicatrici pandemia su studenti “Scuola, università, capitale umano sono aspetti cruciali” del Recovery Plan: “dobbiamo anche nei prossimi anni affrontare le cicatrici che la pandemia ha determinato per i processi di apprendimento che sono stati danneggiati nell’arco di due anni scolastici”.
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