di Riccardo Porta
Il processo di digitalizzazione degli strumenti di pagamento ha permesso di rinnovare un ambito che per lungo tempo aveva conosciuto un periodo di sostanziale assestamento, pur con alcune significative novità. Tuttavia, l’innovazione che l’ha investito nell’ultimo decennio ha fatto si che tale contesto divenisse uno dei più attivi in ambito digitale. Alle grandi innovazioni tecniche e alle novità si sono poi affiancati nuovi metodi di accesso ed utilizzo di sistemi già esistenti ed è questo il caso degli assegni: strumento di per sè caduto quasi del tutto in disuso che potrebbe però vivere una seconda giovinezza grazie al digitale. Succede in America, grazie a Venmo, una app di pagamento mobile di proprietà di PayPal.
Anche se a noi dice poco, Venmo è molto utilizzata negli USA per i pagamenti P2P ed è arricchita da alcune funzionalità social che la rendono appetibile e giovanile, con le dovute proporzioni e differenze un pò sullo stile di WeChat per intendersi.
Solo per alcuni utenti “selezionati” è stata rilasciata la funzione “Incassa un assegno”, che consente alle persone di incassare gli assegni direttamente dall’app.
Gli utenti scattano una foto dell’assegno e inviano al proprio account per la revisione utilizzando l’app Venmo, dopodiché il denaro viene depositato sul proprio account, in pochi minuti.
Il sistema ideato applica delle commissioni stabilite all’1% con un minimo di 5 dollari anche se in questa fase di crisi in cui il Governo si appresta a inviare assegni di sussistenza ai cittadini la compagnia ha preso impegno di cancellarle per evitare di gravare ulteriormente.
Prenderà piede? In questo momento sicuramente sì e getterà le fondamenta per il futuro. E da noi?