In Ingenico da settembre come CSO, oggi Paolo Temporiti è Head of Terminals, Solutions & Services GoToMarket (TSS GTM) Italy and South Eastern Europe. Con ol- tre 25 anni di esperienza nell’industria internazionale dei pagamenti, passando per First Data, Cardtek e ACI WorldWide, Temporiti è entrato in Ingenico all’inizio dell’era Worldline. Ricondividiamo la sua illuminante intervista pubblicata sul numero di Dicembre della rivista AziendaBanca.
D. Il merger è ormai ufficiale, con tanto di nuovo logo: che cosa cambia per Ingenico, in Worldline?
R. La nuova Global Business Line “Terminal Solutions and Services” (in cui è confluita Ingenico) è una delle colonne portanti del nuovo Gruppo. Non è un’affermazione di circostanza, basta guardare ai numeri di Worldline dopo l’integrazione. Infatti, i Merchant Services (altra Global Business Line in cui è confluita l’area Retail Enter-prise) valgono 2,5 miliardi di ricavi annui e l’area Terminal Solutions e Services (TSS, NdR) segue con 1,6 miliardi. Le altre due Business Line di Worldline muovono cifre minori. A guidare TSS sarà Matthieu De- stot (precedente leader di Ingenico B&A), insieme a tutta la squadra di Ingenico. È il naturale riconoscimento delle competenze presenti in azienda.
D. Sul mercato italiano, però, le performance degli ultimi anni non sono state brillanti.
R.Ingenico si trovava in una posizione di leadership nel mercato da molti anni e, come sovente accade in tali situazioni, ha reagito lentamente al cambiamento. La decisa focalizzazione sul terminale fisico non ha permesso all’azienda di ri- pensare rapidamente il proprio ruolo, la propria offerta (e la storia ad essa asso- ciata) all’interno di una filiera di servizi e di valore, di cui il terminale è la PORTA di accesso.
D.Con Worldline le cose andranno meglio?
R. I grandi gruppi reagiscono a volte con lentezza, ma quando si mettono in moto prendono velocità e sono in gra- do di coordinare una grande quantità di risorse, competenze e tecnologie. La nostra offerta si sta orientando verso un nuovo approccio “as a service”: Terminal as a Service (TaaS) e Payment Platform as a Service (PPaaS), in cui Ingenico non vende “solo” terminali POS, ma fornisce un servizio hardware e software, un ecosistema virtuoso, che punta su tecnologia e servizi, riducendo i costi di infrastruttura e fornendo agilità e velocità all’implementazione di nuovi servizi e soluzioni. Penso anche che dovremmo far ancora leva su quegli strumenti, politiche e approcci che ci hanno permesso di raggiungere e consolidare la posizione di leadership che ancora occupiamo, per applicarli, ma declinati in maniera diversa e attuale… anche in Italia.
D. Al centro di questo modello c’è un POS sempre più smart. Che dovrebbe conquistare il merchant grazie a servizi a valore aggiunto.
R. L’industria è cambiata radicalmente nel momento in cui il sistema operativo Android è arrivato sui terminali, offrendo la possibilità di sviluppare nuove applicazioni e servizi. Il POS non serve più solo ad accettare pagamenti. Noi stiamo installando i nostri APOS A8 presso i 3mila merchant di Moneynet, che accederanno a servizi di incasso integrati con app Android, a un eWallet abilitante al pagamento dei bollettini. È un esempio del nuovo approccio: puntare su applica- zioni utili per il merchant, applicazioni che ne semplificano e facilitano l’attività quotidiana.
D. E che cosa è realmente utile per il merchant?
R. Penso ad applicazioni specifiche, verticali, sui bisogni di ogni categoria merceologica. Molti operatori stanno lavorando sui ristoranti, integrando nel POS la gestione degli ordini, il magazzino, i turni dei camerieri, la gestione delle prenotazioni e così via. È questo l’approccio corretto: partire dall’operatività quoti- diana del merchant per costruire servizi utili e includere anche l’accettazione dei pagamenti. Così si crea valore aggiunto, il POS diventa la porta di accesso a tutto un ecosistema fatto di servizi, in costante evoluzione e arricchimento.
D. Sui mass media, però, quando si parla di POS il tema prevalente sono ancora canoni e commissioni…
R. Io credo che tra qualche anno, se l’industria riuscirà a creare un ecosistema di applicazioni a valore aggiunto, il pagamento potrebbe avvenire senza costi né commissioni. Non pagherai la transazione ma il re- sto, i servizi che portano valore: quelli cioè he sosterranno lo sviluppo e la gestione di un esercizio commerciale.
D. Un ecosistema può essere aperto o chiuso. Ingenico come vede il futuro degli App Store per POS?
R. Bisogna garantire il rispetto dei criteri di sicurezza e di compliance, permettendo però la massima apertura. Uno Store gestito dal produttore del terminale o della cassa evoluta è un limite allo sviluppo dell’ecosistema virtuoso a cui accennavo prima: i modelli di partnership permettono di creare servizi specialistici e accelerano sviluppo e innovazione.
D. Il principale punto di contatto con il cliente resta la banca, anche quella locale. Che ruolo hanno gli Istituti bancari in un’industry sempre più globale?
R. Dobbiamo ripensare l’offerta con un modello B2B2C, raccontando agli interlocutori business come comunicarla al consumer. Un ordine di migliaia di terminali è la prima parte del viaggio: poi devo fare in modo che il merchant, anche piccolo, capisca il valore di quel POS e come può utilizzarlo. E poi c’è un secondo aspetto, che riguarda l’offerta bancaria.
D. Cioè?
R. Le banche, spesso, hanno percepito l’acquiring come ancillare ad altri prodotti bancari: un add-on, non una vera e propria voce di servizio. Si concede un fido maggiore a chi sceglie anche il POS, per esempio, al di là delle effettive transa- zioni effettuate e ai bisogni associati. Per fortuna, negli ultimi anni le banche danno maggiore importanza all’acquiring, rilanciando temi storici come il loyalty, le gift, e così via. Tutte applicazioni più facilmente integrabili in un terminale Android.
D. A gennaio arriva la nuova linea di Smart POS. Che cosa dobbiamo aspettarci?
R. Nel 2021 arriverà la linea Next-Gen, fa- miglia di terminali basata su Android 10, con un ecosistema che include sicurezza, gestione del parco macchine, app store e supporto tecnico e progettuale. Next Gen sarà offerto al mercato con il nuovo approccio Terminal as a Service, in cui In- genico non fornisce più solo il terminale, ma eroga anche servizi tecnologici.
D. C’è un ambito in cui Ingenico ha mantenuto un ruolo di primo piano negli ultimi anni: il trasporto pubblico. E la Mobilità è una delle Global Business Line di Worldline. A che cosa state lavorando?
R. Come è noto, i nostri POS sono in uso nelle metropolitane di Roma, Milano e al- tre città. Il modo di viaggiare e spostarsi sta cambiando: con le automobili connesse, andrà ripensato l’acquisto di beni e servizi, per esempio. Alcuni temi sono ancora futuribili, ma i colleghi della Business Line “Merchant Service” stanno lavorando su un nuovo progetto per portare gli open payments sui caselli autostradali, riproducendo un gesto già entrato nella quotidianità di migliaia di persone che prendono la metropolitana.