È in corso una sfida tra due colossi dei pagamenti digitali, Nexi e Worldline, per conquistare la gestione delle carte di pagamento e dei POS di Crédit Agricole Italia, una delle principali banche del Paese. Attualmente, la monetica (insieme dei servizi digitali legati ai pagamenti) della filiale italiana del gruppo bancario francese è affidata a Nexi, azienda leader del settore in Italia. Tuttavia, la situazione sta cambiando. Crédit Agricole, infatti, ha già avviato da circa un anno una collaborazione con Worldline in Francia, arrivando anche a diventare azionista della società con una quota del 7%. Ora Worldline punta a estendere questa alleanza anche al mercato italiano e si è inserita nella trattativa per il rinnovo dell’accordo tra Nexi e Crédit Agricole Italia, proponendo condizioni particolarmente vantaggiose.
Per Nexi, si tratta di un passaggio delicato. Perdere un cliente importante come Crédit Agricole Italia significherebbe indebolire la sua posizione in un settore già fortemente competitivo. È quindi probabile che l’azienda italiana cerchi di rilanciare, migliorando ulteriormente la propria offerta per convincere la banca a restare. D’altra parte, la concorrenza tra Nexi e Worldline non è una novità: le due aziende si contendono da anni il mercato italiano della monetica, un ambito che negli ultimi tempi è diventato ancora più dinamico con l’arrivo di Numia, una nuova realtà nata dall’unione di Iccrea, Banco BPM e il fondo FSI.
In questo contesto, anche lo stato di salute dei due contendenti ha un peso. Worldline sta attraversando una fase di transizione difficile: ha lanciato diversi allarmi sugli utili, che hanno avuto pesanti conseguenze in Borsa. Per affrontare la crisi, il gruppo ha cambiato guida, nominando Pierre-Antoine Vacheron come nuovo amministratore delegato. Sarà lui a presentare a luglio un nuovo piano strategico per rilanciare l’azienda. Nexi, al contrario, appare più stabile: ha appena riconfermato Paolo Bertoluzzo alla guida, mantenendo così una continuità di leadership.
La partita per Crédit Agricole Italia è quindi aperta e particolarmente significativa: non si tratta solo del rinnovo di un contratto, ma di un possibile spostamento degli equilibri all’interno del mercato italiano dei pagamenti digitali, sempre più strategico e affollato.