Il settore dei servizi pubblici in Europa sta vivendo una trasformazione profonda, influenzata dalle crescenti aspettative dei cittadini, dalle sfide demografiche e dalle necessità di una maggiore sostenibilità. Queste sono alcune delle evidenze che emergono dal nuovo studio di Sopra Steria Next, la società di consulenza del gruppo Sopra Steria, dal titolo “Next Perspectives – Public Services 2025”.
Lo studio analizza le dieci principali tendenze destinate a ridefinire i servizi pubblici europei nei prossimi anni. In particolare, l’adozione dell’intelligenza artificiale, soprattutto quella generativa, diventa fondamentale per migliorare l’efficienza dei processi, rafforzare la resilienza istituzionale e rendere i servizi più accessibili. Allo stesso tempo, emergono come priorità l’introduzione di identità digitali sicure e interoperabili, la creazione di infrastrutture per la gestione dei dati sanitari a livello europeo, e l’integrazione della sostenibilità ambientale nelle strategie pubbliche. Oltre a questi aspetti, lo studio mette in luce anche la necessità di modernizzare la forza lavoro pubblica, promuovere il GovTech, migliorare la gestione dei dati e digitalizzare i processi decisionali, ponendo particolare attenzione alla cybersecurity e alla fiducia dei cittadini nel governo digitale.
Il report evidenzia il ruolo cruciale della Pubblica Amministrazione nella promozione della sostenibilità attraverso soluzioni digitali responsabili. L’adozione di software progettati con logiche di eco-design e la gestione avanzata dei dati ESG (Environmental, Social, Governance) sono strategie fondamentali per ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture digitali. In questo contesto, l’iniziativa della European Green Digital Coalition (EGDC) svolge un ruolo rilevante nel promuovere investimenti in tecnologie verdi, grazie allo sviluppo di metodologie per misurare l’impatto ambientale delle soluzioni ICT e all’adozione di tecnologie digitali che contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e al raggiungimento degli obiettivi climatici europei.
L’identità digitale europea (Digital Identity Wallet), che dovrà essere offerta da tutti gli Stati membri entro il 2026, viene indicata come uno dei principali catalizzatori di semplificazione e riduzione dei costi nella relazione tra cittadini e amministrazioni. Si prevede che l’introduzione di identità digitali sicure genererà un risparmio annuale di circa 400 milioni di euro a livello europeo.
In Francia, l’algoritmo Albert aiuta i funzionari pubblici nella sintesi di documenti complessi; in Germania, un assistente digitale già supporta il lavoro quotidiano dei dipendenti statali. Nel Regno Unito, si stima che automatizzare anche solo l’1% dei processi ripetitivi nella PA centrale possa liberare fino a 1.200 anni/uomo di lavoro ogni anno. Eppure, le difficoltà non mancano: le barriere culturali tra startup e grandi organizzazioni restano tra i principali ostacoli al successo dei progetti di Open Innovation, insieme alla carenza di strumenti per passare rapidamente dalla fase pilota alla scalabilità.
“La Pubblica Amministrazione è chiamata oggi a un salto culturale e tecnologico senza precedenti – dichiara Mauro Palmarini, direttore di Sopra Steria Next Italia – La trasformazione digitale della PA non è più solo una questione di efficienza: è una condizione necessaria per restituire fiducia ai cittadini, rendere i servizi più accessibili, creare valore pubblico. Con questo report vogliamo offrire una bussola per orientarsi tra le tendenze emergenti e mettere a disposizione esperienze concrete, maturate sul campo, per accompagnare la PA in questo percorso di innovazione aperta, responsabile e sostenibile”.