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Home Normativa

Microsoft separa Teams da Office: nuove misure per rispondere alle preoccupazioni dell’Ue

16 Maggio 2025
in Normativa
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Microsoft, fatturato a +15%, spicca il cloud

AMSTERDAM - AUGUST 28, 2015: Microsoft logo on office building at amsterdam schiphol airport

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Microsoft ha annunciato nuovi impegni per separare la sua applicazione di comunicazione Teams dai pacchetti Office 365 e Microsoft 365. Questa decisione nasce dalla volontà di rispondere alle preoccupazioni dell’Unione Europea, che da tempo osserva con attenzione il modo in cui Microsoft integra Teams con le sue applicazioni di produttività più diffuse, come Word, Excel e Outlook. L’obiettivo dell’azienda è evitare possibili sanzioni per comportamento anticoncorrenziale e cercare di chiudere una vicenda legale che va avanti da anni.

Tutto ha avuto inizio nel 2020, quando Slack – una piattaforma concorrente di Teams specializzata nella messaggistica per ambienti di lavoro – ha presentato un reclamo formale contro Microsoft. Slack ha accusato la multinazionale americana di sfruttare la propria posizione dominante sul mercato inserendo automaticamente Teams all’interno dei suoi pacchetti Office, senza offrire agli utenti la possibilità di scegliere. Secondo Slack, questa strategia metteva i concorrenti in seria difficoltà e impediva una concorrenza equa. Due anni dopo, Slack è stata acquisita da Salesforce per 27,7 miliardi di dollari, e la causa ha continuato a far discutere all’interno delle istituzioni europee.

In risposta a queste accuse e alle indagini avviate dalla Commissione Europea, Microsoft ha deciso di fare un passo indietro. L’azienda si è detta pronta a offrire versioni dei suoi pacchetti Office 365 e Microsoft 365 prive dell’app Teams, a un prezzo più basso rispetto a quelle che lo includono. Inoltre, Microsoft permetterà ai clienti che hanno già sottoscritto un abbonamento di passare alla versione senza Teams, anche durante la durata del contratto in corso, senza costi aggiuntivi o complicazioni.

Oltre a questo, Microsoft ha promesso di garantire una maggiore interoperabilità tra le sue applicazioni e quelle della concorrenza. Questo significa, in pratica, che strumenti alternativi a Teams – come Slack, Zoom o altri – potranno funzionare meglio insieme ai software Microsoft, facilitando la comunicazione tra applicazioni diverse. Un altro impegno importante riguarda la portabilità dei dati: l’azienda permetterà agli utenti di trasferire i propri contenuti da Teams verso altri servizi concorrenti, cosa che finora era tecnicamente complicata.

Secondo Nanna-Louise Linde, vicepresidente per gli affari governativi europei di Microsoft, gli impegni presi sono il risultato di mesi di dialogo aperto e costruttivo con la Commissione Europea. In una dichiarazione ufficiale, Linde ha affermato che queste misure rappresentano una soluzione completa alle critiche ricevute e che, allo stesso tempo, offriranno ai clienti europei una maggiore libertà di scelta.

Dalla parte opposta, però, Salesforce, la società che oggi controlla Slack, ha accolto la notizia con prudenza. Sabastian Niles, presidente e responsabile legale di Salesforce, ha dichiarato che la decisione della Commissione Europea conferma quanto Microsoft abbia effettivamente danneggiato la concorrenza attraverso pratiche scorrette. Ha aggiunto che l’azienda esaminerà attentamente gli impegni proposti per valutarne l’efficacia e la reale capacità di riequilibrare il mercato, così come si legge su Reuters.

Microsoft aveva già iniziato nel 2023 a vendere pacchetti Microsoft 365 senza Teams, inizialmente solo in Europa. Ora, l’azienda ha esteso questa possibilità anche a livello globale. Tuttavia, l’annuncio fatto venerdì rappresenta un ulteriore passo per chiudere definitivamente la controversia con le autorità europee e, soprattutto, per evitare una multa antitrust che potrebbe rivelarsi molto pesante.

In conclusione, questa vicenda mostra quanto le istituzioni europee siano attente al rispetto delle regole sulla concorrenza nel settore tecnologico. Microsoft, da parte sua, cerca di dimostrare di voler collaborare e di essere pronta ad adattarsi per offrire maggiore trasparenza e libertà di scelta ai propri utenti. Resta ora da vedere se la Commissione riterrà sufficienti le misure proposte o se chiederà ulteriori modifiche prima di chiudere definitivamente il caso.

Tags: microsoftmisurenormativenormeofficeseparazioneteamsueunione europea
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