“Nel medio termine, i dazi sono destinati ad avere un effetto inequivocabilmente recessivo, sia per i Paesi che impongono restrizioni sia per quelli che le subiscono. I costi risultano particolarmente elevati quando i tassi di cambio non riescono ad assorbire gli shock tariffari, e alcuni dati suggeriscono che questi siano diventati meno efficaci in tale ruolo“.
Lo ha affermato il membro del consiglio esecutivo Piero Cipollone durante un intervento a una conferenza sui rischi della frammentazione finanziaria globale, organizzata a Francoforte dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, dalla Bank of England, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla stessa Banca Centrale Europea.