La pandemia è arretrata ma non è ancora sparita in Italia, mentre nel resto del mondo continua la sua fase ascendente. In queste ore, quindi, il Presidente del Consiglio dei ministri si appresa ad adottare un nuovo decreto indirizzato a regolare le attività nel corso di questa seconda parte dell’estate.
Ecco le norme anti coronavirus.
Alle mascherine nei luoghi chiusi non potremo rinunciare, mentre ai guanti sì. Anche perché questi ultimi rischiano di fare peggio se utilizzati in modo sbagliato. Permane l’obbligo di lasciare le proprie generalità nei luoghi pubblici che conserveranno i nostri dati per 14 giorni. Sarà ancora necessari a la sanificazione dei luoghi, la presenza del disinfettante per igienizzare le mani e i termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea quando si entra in centri commerciali e uffici. Per quanto riguarda le discoteche e le sale da ballo ci sarebbe una novità. La riapertura era prevista per lo scorso martedì, sembra invece che il governo, almeno per quanto concerne i balli al chiuso, voglia prorogare il divieto fino a fine mese. Speranza ha sottolineato che “se le Regioni decideranno di farlo autonomamente, possono eliminare le restrizioni ma dovranno assumersene le responsabilità”.
Il divieto di assembramento permane ovunque, sia tra i locali della movida che in spiaggia. Pronte a fioccare le multe per chi non rispetterà le leggi vigenti, sia al mare che in città. Stabilimenti balneari e locali nel mirino delle forze dell’ordine. Entrambi devono rispettare il distanziamento previsto, chi tra ombrelloni, sdraio, bagnanti. Chi monitorando anche gli accessi ad aperitivi, pranzi e cene. A questo riguardo potrebbe presto arrivare una nuova circolare del Viminale. Su fiere, eventi e sagre il dibattito è ancora aperto. Oggi, poi, dovrebbe arrivare il parere del Comitato tecnico scientifico.
La parola d’ordine in questa nuova fase di convivenza col virus è “mantenere alta l’attenzione”. Molto spesso, ci sono stati atteggiamenti leggeri e questo può mettere in discussione quanto di importante è stato fatto fino ad ora, a costo di gravi sacrifici. Inoltre, non è un mistero che le autorità a questo punto avrebbero preferito una più profonda regressione dei contagi che, invece, da qualche giorno a questa parte sono tornati a salire.
Se ci eravamo convinti che il caldo avrebbe fatto sparire l’incubo la realtà sta dimostrando che ciò non è avvenuto ma che anzi è necessario prestare ancora importanti precauzioni per limitare l’impatto di quella famosa seconda ondata di cui ancora non si sa nulla, il tutto cercando di riappropriarci delle nostre vite.