Secondo una recente analisi condotta dall’Istat, le persistenti incertezze globali e l’aumento delle tensioni commerciali potrebbero tradursi in un impatto negativo sull’economia italiana pari a una riduzione dello 0,2% del PIL nel 2025 e dello 0,3% nel 2026. L’approfondimento è stato presentato durante un’audizione alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, nell’ambito della discussione sul Documento di finanza pubblica (Dfp).
L’Istat ha evidenziato come l’introduzione, da parte dell’amministrazione statunitense, di nuove misure protezionistiche in ambito commerciale — che sono state applicate e successivamente ridimensionate nell’arco di circa tre mesi — abbia alimentato fortemente l’incertezza sul futuro andamento dell’economia globale. Questa instabilità, già aggravata dalle attuali tensioni geopolitiche, potrebbe compromettere ulteriormente gli scambi internazionali, come riporta Borsa Italiana.
L’Istituto ha precisato che si tratta comunque di una stima parziale, sottolineando la difficoltà nel prevedere non solo l’evoluzione delle principali variabili esterne, ma anche le risposte che potrebbero arrivare dalle politiche economiche e commerciali adottate dai governi e dalle banche centrali.
Inoltre, l’Istat ha osservato che le proiezioni macroeconomiche contenute nel Dfp sono caratterizzate da una forte incertezza, legata soprattutto agli sviluppi futuri delle tensioni commerciali e geopolitiche. Tuttavia, ha aggiunto che lo scenario della finanza pubblica risulta al momento più stabile, anche se anch’esso influenzato dalle incertezze legate alla crescita economica.
Infine, l’Istat ha ribadito l’importanza, per l’Italia, di portare avanti con determinazione l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Secondo l’istituto, tale impegno rappresenta uno strumento fondamentale per consolidare e rafforzare gli obiettivi di crescita fissati dal governo.