Lloyds Banking Group ha ottenuto un brevetto per uno strumento di sicurezza informatica progettato per distinguere le minacce reali dai falsi positivi mediante l’analisi algoritmica. Secondo la banca, il Global Correlation Engine (GCE) funziona raccogliendo ed esaminando gli avvisi provenienti da varie tecnologie di sicurezza informatica. Identificando caratteristiche condivise, tendenze e potenziali collegamenti tra gli avvisi, il sistema mira a migliorare l’accuratezza del rilevamento delle minacce.
Lo strumento incrocia i dati con i modelli di attacchi informatici noti per valutare e determinare la legittimità di potenziali minacce. Lloyds ha affermato che il software di sicurezza informatica convenzionale può generare avvisi per attività erroneamente identificate come dannose, portando a inefficienze nell’indagine di potenziali minacce.
Da quando è stato implementato il GCE, Lloyds ha segnalato un notevole calo nelle indagini sui falsi positivi, riducendo al contempo la probabilità di trascurare le minacce informatiche reali. La banca ha inoltre indicato che sono in corso ulteriori miglioramenti, che incorporano livelli algoritmici aggiuntivi e intelligenza artificiale per migliorare le capacità di rilevamento.
Inizialmente sviluppato per affrontare i tradizionali attacchi informatici, Lloyds vede potenziali applicazioni per il GCE oltre la sicurezza informatica, tra cui la lotta alla criminalità informatica, alle frodi nella supply chain e alle frodi informatiche. L’Intellectual Property Office ha concesso a Lloyds il suo primo brevetto in assoluto per la tecnologia, ottenendo l’approvazione sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
Matt Rowe, responsabile della sicurezza presso Lloyds Banking Group, ha affermato che lo strumento consente un’identificazione più rapida e precisa delle minacce alla sicurezza informatica, contribuendo a proteggere i clienti. Ha aggiunto che lo sviluppo del GCE riflette l’attenzione dell’azienda nel promuovere misure di sicurezza informatica.